Reddito di Cittadinanza (RdC), linee guida per la stipula dei Patti per l’inclusione

Pubblicato il 04 ottobre 2019

Ulteriore passo in avanti nell’attuazione delle misure di politiche attive previste dal Reddito di Cittadinanza (RdC). Infatti, con D.M. n. 84 del 18 settembre 2019, il Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali ha approvato il documento “Reddito di cittadinanza – Linee guida per la definizione dei Patti per l’inclusione sociale“.

Le linee guida, in particolare, costituiscono il principale riferimento per la valutazione multidimesionale dei nuclei familiari beneficiari del RdC convocati dal servizio dei Comuni competenti in materia di contrasto alla povertà, per la definizione del Patto per l’inclusione sociale e l’attivazione dei sostegni in esso previsti, che costituiscono livelli essenziali delle prestazioni nei limiti delle risorse disponibili a legislazione vigente.

Nel documento, oltre ad un riepilogo dell’intera disciplina, si esaminano le modalità di gestione dell’analisi preliminare e del quadro di analisi approfondito. Vediamone gli aspetti principali.

Reddito di Cittadinanza, la convocazione

Per ricevere il RdC è necessario rispettare alcune “condizionalità” che riguardano l’immediata disponibilità al lavoro (DID), l’adesione ad un percorso personalizzato di accompagnamento all’inserimento lavorativo e all’inclusione sociale.

Al rispetto di queste condizioni sono tenuti i componenti del nucleo familiare maggiorenni, non occupati e che non frequentano un regolare corso di studi.

Dopo il riconoscimento del RdC, il beneficiario è convocato:

Patto per l’inclusione sociale, cos’è?

Nel caso in cui il bisogno sia complesso, i servizi dei Comuni competenti per il contrasto alla povertà procedono ad una valutazione multidimensionale del nucleo familiare al fine di avviare il percorso di attivazione sociale e lavorativa coinvolgendo, oltre ai servizi per l’impiego, altri enti territoriali competenti. La valutazione multidimensionale è composta da un’analisi preliminare e da un quadro di analisi approfondito che mettono in luce bisogni e punti di forza della famiglia al fine di condividerne gli interventi e gli impegni necessari a garantire il percorso di fuoriuscita dalla povertà che verranno sottoscritti con il Patto per l’inclusione sociale.

Patto per l’inclusione sociale, analisi preliminare

L’analisi preliminare si svolge in occasione della prima convocazione del nucleo familiare. Successivamente, l’iter prevede la determinazione:

Il progetto, poi, deve essere sottoscritto dai componenti del nucleo familiare, entro 20 giorni lavorativi dalla data in cui è stata effettuata l’analisi preliminare.

L’obiettivo è quello di accompagnare il sostegno economico, con un progetto concretamente orientato alla rimozione delle condizioni che sono alla radice della situazione di povertà.

Patto per l’inclusione sociale, com’è composto?

Il patto si compone di sei parti:

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