E’ stato incardinato presso l’aula del Senato, nella seduta del 3 agosto 2016, l’esame del disegno di legge recante modifiche al Codice penale e al Codice di procedura penale per il rafforzamento delle garanzie difensive e la durata ragionevole dei processi nonché all'ordinamento penitenziario per l'effettività rieducativa della pena.
Il testo è quello da ultimo proposto ed approvato dalla commissione Giustizia del Senato.
Tra le misure contenute nel provvedimento, si segnalano disposizioni che disciplinano l’estinzione del reato a seguito di condotte riparatorie del reo, in caso di reato punibili a querela.
Incluse, anche modifiche in materia di limiti di pena per i delitti di scambio elettorale politico-mafioso, furto e rapina nonché con riferimento alle norme sulla prescrizione, introdotte nel corso dell’esame in commissione.
Da segnalare anche la presenza di una delega al Governo ai fini della riforma del regime di procedibilità per alcuni reati, del riordino di determinati settori del Codice penale e della revisione della disciplina del casellario giudiziale.
A seguire, il disegno di legge interviene anche con misure che interessano il processo penale come nel caso della previste modifiche in materia di incapacità dell'imputato di partecipare al processo, di indagini preliminari e di archiviazione, in materia di riti speciali, udienza preliminare, istruzione dibattimentale e struttura della sentenza di merito.
Nel testo, anche misure di semplificazione per quel che riguarda le impugnazioni, oltre a modifiche alle norme di attuazione, di coordinamento e transitorie del Codice di procedura penale e alla normativa di organizzazione dell'ufficio del pubblico ministero.
L’Esecutivo viene, inoltre, delegato ad intervenire per quel che riguarda la riforma di alcune disposizioni del processo penale e dell'ordinamento penitenziario.
Tra le ultime novità introdotte sempre in commissione Giustizia, si segnala la modifica che, in materia di intercettazioni, prevede la garanzia della riservatezza delle conversazioni telefoniche nonché criteri sulle modalità captative attraverso virus informatici.
Sul testo licenziato dalla commissione Giustizia, l’Unione delle camere penali italiane (UCPI), ha espresso la propria soddisfazione ritenendolo migliorativo, ad un primo esame, rispetto a quello approvato dalla Camera nel settembre 2015.
L’auspicio dei penalisti è che si approdi ad un ulteriore miglioramento, soprattutto in materia di partecipazione a distanza e di prescrizione.
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