Dal 43° rapporto del Censis, reso noto il 4 dicembre scorso, emerge che il mondo dei professionisti ha avuto una impennata, tra il 1997 e il 2009, nel numero degli iscritti agli ordini e collegi professionali del 35,9%, passando da 1,476 milioni a 2,006 milioni, con circa 530 mila nuovi iscritti. Contrasta con l’altro dato ricavato nello stesso periodo di un incremento del 14,8% dell’occupazione in tutta Italia.
Gli ordini che hanno registrato più iscritti sono quelli degli psicologici e degli spedizionieri doganali, mentre in regresso si trovano i notai (-2,2%). Il Censis, analizzando i dati del mondo professionali, afferma come le Casse di previdenza dovrebbero riformarsi secondo principi innovativi del sistema previdenziale. Le Casse dovrebbero puntare a fidelizzare i professionisti che ne fanno parte e che continuativamente hanno sempre svolto il loro lavoro portando solidità anche alla cassa stessa. La relazione richiama le Casse a considerare anche le professioni senza regolamentazione che si collocano ai margini del mondo professionale ordinistico e che hanno bisogno di tutela.
Relativamente ai dati raccolti dal Censis nel periodo 2004-2008 circa la dichiarazione dei redditi Iva si evidenzia come ad un aumento degli iscritti non si è registrato un aumento del volume di affari: il dato preoccupa soprattutto la categoria di notai (-24,4%) e ingegneri (-11,5%). Anche gli avvocati subiscono un decremento, meno 3,3%. Per questo, il Censis consiglia di adottare politiche di sostegno ai redditi anche dei professionisti, dato l’alto apporto che essi forniscono al mondo del lavoro. La relazione ravvede anche una certa e preoccupante discriminazione a sfavore delle donne, settore dove avviene la maggior diminuzione del volume d’affari.
Ai sensi dell'individuazione delle modalità semplificate per l'informativa e l'acquisizione del consenso per l'uso dei dati personali - Regolamento (UE) n.2016/679 (GDPR)
Questo sito non utilizza alcun cookie di profilazione. Sono invece utilizzati cookie di terze parti legati alla presenza dei "social plugin".