Oltre alla conferma, in versione più ristretta, dell’APE sociale e di Opzione donna, la bozza del disegno di legge di Bilancio 2024 introduce per il 2024 la possibilità di accedere alla pensione anticipata flessibile Quota 104.
Per l’anno 2024, la facoltà di conseguire il diritto alla pensione anticipata flessibile è concessa al raggiungimento di un'età anagrafica di almeno 63 anni e di un'anzianità contributiva minima di 41 anni (per il 2023, 62 anni di età e 41 anni di contributi per Quota 103).
La bozza del disegno di legge di Bilancio 2024 non solo eleva l’età anagrafica minima per l’accesso alla pensione anticipata flessibile, ma interviene anche sulla misura dell’assegno pensionistico spettante prevedendo che per i soggetti che maturano i requisiti pensionistici con Quota 104 nell’anno 2024 le quote da calcolare con il sistema retributivo sono ridotte in misura pari al rapporto tra il coefficiente di trasformazione determinato secondo il sistema contributivo (articolo 1, comma 6, legge n. 335 del 1995) relativo all’età dell’assicurato al momento del pensionamento e il coefficiente di trasformazione corrispondente al requisito anagrafico per l’accesso al pensionamento di vecchiaia (articolo 24, comma 6, del decreto-legge n. 201 del 2011), qualora l’età dell’assicurato al momento del pensionamento sia inferiore a tale requisito anagrafico.
Tale regola non si applica ai dipendenti pubblici che accedono alla pensione all’età prevista dal limite ordinamentale.
A differenza di quanto previsto per Quota 103 e contrariamente a quanto annunciato, nella bozza del disegno di legge di Bilancio 2024 non è previsto l’incentivo al posticipo del pensionamento a favore dei lavoratori dipendenti che abbiano maturato i requisiti per accedere alla pensione anticipata flessibile Quota 104.
Più lunga anche la cd. finestra mobile. Gli iscritti alle gestioni pensionistiche che maturano dal 1° gennaio 2024 i requisiti previsti per Quota 104 conseguono il diritto alla decorrenza del trattamento pensionistico trascorsi 6 mesi per i privati e 9 mesi per i dipendenti pubblici (in luogo di 3 e 6 mesi previsti per Quota 103) dalla data di maturazione dei requisiti stessi.
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