Prosegue la verifica dell’Inps nei confronti dei liberi professionisti

Pubblicato il 24 giugno 2011 Nell’ambito dell’ormai ben avviata operazione Poseidone, l’Istituto previdenziale accentua i controlli nei confronti dei professionisti che hanno segnalato redditi da attività riconducibili, in base ai codici A.te.co., a studi legali, di architettura, servizi di ingegneria integrata, servizi forniti da dottori commercialisti, ragionieri e attività professionali sanitarie. Nello specifico, il controllo si concentra su quanti hanno dichiarato, nel quadro RE del modello Unico PF anno 2006 (riferito al periodo d’imposta 2005) redditi superiori a 50mila euro.

Dall’analisi, infatti, è risultato che i suddetti professionisti non hanno versato i contributi alla relativa Cassa professionale. Da qui, l’intervento dell’Inps che ha inviato una lettera ai diretti interessati per invitarli a pagare i contributi dovuti alla Gestione separata che, ad oggi, risultano non versati.

A renderlo noto è stato il messaggio n. 13312 del 2011.

Nel documento, la direzione centrale Entrate dell’Inps spiega che sebbene esistano alcuni specifici regolamenti che fanno venire meno l’obbligo contributivo di certe categorie di professionisti autonomi nei confronti della relativa Cassa professionale, ciò non comporta il venire meno anche dell’obbligo di versare i contributi alla Gestione separata. Secondo l’Ente previdenziale, infatti, tutti coloro che esercitano attività autonoma senza pagare i contributi ai fondi di categoria devono, comunque, versare la contribuzione come collaboratori.
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