Pronto il decreto per favorire il rientro di capitali occultati all’estero
Pubblicato il 24 gennaio 2014
E’ atteso nel Consiglio dei ministri che si dovrebbe riunire il 24 gennaio alle ore 15,30 la bozza di decreto legge sulla voluntary disclosure.
Il nuovo provvedimento ha come finalità quella di promuovere la collaborazione volontaria dei cittadini italiani per incentivare l'emersione dei capitali detenuti illegalmente all'estero.
Il testo del provvedimento di legge si può considerare ora sostanzialmente definito, dopo che sono stati sciolti, da parte del ministro Saccomanni, gli ultimi dubbi su uno dei capitoli più importanti dell’operazione: ossia l'auto-riciclaggio.
Dunque, da una parte, il decreto prevedere la depenalizzazione dei reati tributari per chi aderisce alla voluntary disclosure italiana, dall’altra, estende la punibilità del reato di riciclaggio anche all’autore del reato stesso, cioè anche a colui da cui proviene il denaro occultato al Fisco.
Nello specifico l’auto-riciclaggio, infatti, viene indicato come la condotta di colui che concorre nel delitto presupposto (frode fiscale), ma trasferisce il provento del delitto in modo tale da celarne la sua provenienza delittuosa. Grazie, dunque, all’introduzione di questo nuovo reato, si potranno sanzionare penalmente tutti coloro che trasferiscono i proventi di evasioni fiscali rilevanti da un punto di vista penale, in modo tale da ostacolarne la provenienza, di cui sono soggetti attivi o concorrenti anche se questi “delitti presupposto” non sono più perseguibili penalmente perché caduti in prescrizione.
Il decreto prevede sconti su sanzioni fiscali e penali per i contribuenti che decideranno di avvalersi della procedura di “collaborazione volontaria” entro il 30 settembre 2015.