Professionisti. Dalla Legge di stabilità 2014 maggiori tutele alle Casse private
Pubblicato il 14 ottobre 2013
A seguito dei ricorsi presentati da alcuni iscritti alla Cassa Ragionieri e alla Cassa Commercialisti, contro il contributo di solidarietà da applicare sulle pensioni, per poter tornare al calcolo della quota retributiva con i criteri precedenti la riforma del 2003, nella prossima Legge di stabilità, o in un provvedimento ad essa collegato, dovrebbero arrivare delle importanti novità per il mondo delle professioni.
L’attesa è per l’inserimento di una norma di interpretazione autentica del comma 763 della Legge finanziaria n.
296/2006, in tema di bilanci degli enti previdenziali privati, per ovviare al problema creatosi negli ultimi tempi a seguito del fatto che i Tribunali hanno dato interpretazioni diverse della norma che consente di intervenire sul pro-rata contributivo per rispettare il criterio di equità tra le varie generazioni di iscritti, con la conseguenza che, a volte, si è andati contro l’azione delle Casse stesse.
L’auspicata norma interpretativa dovrebbe, così, garantire maggiore tutela agli enti privatizzati, mentre nel caso delle Stp si mira ad arrivare al completamento della normativa in materia di contribuzione integrativa sulle prestazioni.
Al momento, soddisfazione è stata espressa dal presidente dell'Adepp (Associazione degli enti di previdenza dei professionisti), Andrea Camporese, per l’azione compiuta negli ultimi giorni dal Senato: in sede di conversione in legge del Dl n.
101/2013, infatti, è stato approvato un emendamento che sottrae le Casse di previdenza dei professionisti ai tagli applicati agli altri soggetti della Pa.
Si tratta di un primo passo verso il riconoscimento della natura privatistica delle Casse che, per il solo fatto di essere ricomprese ai soli fini statistici nell’elenco Istat delle pubbliche amministrazioni, sono state molto spesso penalizzate dalle rigide misure pensate per le pubbliche amministrazioni in nome della spending review.