Professioni, riforma a blocchi
Pubblicato il 29 agosto 2008
Nell’ambito dell’ampio progetto di riordino della giustizia civile e penale sembra necessario inserire un capitolo a parte che si occupa della riforma delle professioni giuridico-economiche. L’obiettivo è quello di riordinare e rimodernizzare i nodi critici di ciascuna professione e, allo stesso tempo, coinvolgerle nei processi di snellimento del procedimento civile, aprendo nuovi orizzonti all’arbitrato e alla mediazione. Questa è stata la proposta avanzata ieri dal Guardasigilli, Angelino Alfano (“bozza Alfano”), ai vertici delle principali categorie (notai, commercialisti e avvocati). La riforma di sistema delle libere professioni, che dovrebbe includere tutti gli altri Ordini e Collegi professionali, sarà invece avviata in un secondo momento. Il tutto dovrebbe avvenire senza il riconoscimento del cosiddetto approccio “duale” (riforma degli Ordini e riconoscimento delle associazioni), che secondo alcune fonti ministeriali potrebbe addirittura essere superato. Secondo alcuni, infatti, non è esclusa la possibilità che l’articolo 26 del decreto legislativo n. 206/2007, di recepimento della direttiva europea che ha conferito il riconoscimento delle associazioni non regolamentate dei “sen’Albo”, venga abrogato. Quello di ieri è stato solo un incontro preliminare, a cui ne seguirà presto un altro affinchè il capitolo sulla riforma delle tre professioni possa essere inserito nella riforma della giustizia entro settembre. Intanto, soddisfazione sull’ipotesi dei riordino avanzata ieri è stata espressa dal presidente del Consiglio nazionale dei dottori commercialisti, Claudio Siciliotti, e dal presidente del notariato, Paolo Piccoli. Il riordino più ampio è atteso dagli avvocati, che intendono portare alla Giustizia le loro proposte per rivedere l’ordinamento forense per la modifica dell’accesso e del processo disciplinare e per quanto riguarda la formazione continua obbligatoria e l’assicurazione professionale.