La direttiva sul riconoscimento delle qualifiche professionali ha ottenuto il via libera del Parlamento europeo, che l'ha approvata ieri. Le regole che essa contiene valgono per i cittadini dell'Unione che intendano praticare la libera professione in uno Stato diverso da quello nel quale hanno conseguito la qualifica professionale, alle medesime condizioni dei cittadini del Paese ospitante. Il varo della Direttiva appare oramai vicino. Il commissario europeo al Mercato interno - McCreevy - ha commentato: "Con questa direttiva inaugureremo una nuova era per i professionisti che vogliono trasferirsi all'interno del mercato unico". E' al pari soddisfatto del risultato il relatore del provvedimento, Stefano Zappalà (Fi), che afferma: "Adesso in Italia non ci sono più scusanti per non fare la riforma delle professioni".
Restano esclusi dalle norme della direttiva - che per la prima volta dà la definizione al libero professionista europeo - i notai, le professioni e le attività che partecipino all'esercizio dei pubblici poteri in uno Stato membro, i revisori (esclusi poichè specificatamente ad essi si applica l'ottava direttiva sul diritto delle società in materia di libera prestazione di servizi), gli intermediari assicurativi ed i professionisti del settore dei trasporti. Gli avvocati utilizzeranno il sistema generale (immediato riconoscimento con eventuali compensazioni) in alternativa alle direttive sulla libera prestazione di servizi e sulla libertà di stabilimento.
Ai sensi dell'individuazione delle modalità semplificate per l'informativa e l'acquisizione del consenso per l'uso dei dati personali - Regolamento (UE) n.2016/679 (GDPR)
Questo sito non utilizza alcun cookie di profilazione. Sono invece utilizzati cookie di terze parti legati alla presenza dei "social plugin".