Principio antielusivo immanente

Pubblicato il 17 febbraio 2012 Con la sentenza n. 2193 del 16 febbraio 2012, la Corte di cassazione ha confermato la decisione con cui i giudici di merito avevano ritenuto legittimo l’accertamento fiscale disposto dall’Agenzia delle entrate nei confronti di una società e basato sulla contestazione della deducibilità della componente passiva di un’operazione posta in essere ai fini di ottenere vantaggi fiscali. Nel dettaglio, la società aveva posto in deduzione gli interessi passivi di un finanziamento ricevuto da alcuni soci residenti all’estero e che era stato posto a garanzia di un mutuo ottenuto dalla società medesima per l’acquisto di un'altra impresa.

Detta condotta era stata considerata elusiva anche se, in realtà, la norma relativa alla possibile abusività di pagamenti di interessi e canoni, oggetto, nella specie, delle rettifiche del Fisco, era entrata in vigore solo nel 2005 e, quindi, successivamente alle violazioni contestate.

Secondo di giudici di legittimità, tuttavia, il disconoscimento della deducibilità degli interessi da parte dell’Amministrazione era da considerare legittimo in virtù del generale principio antielusivo, “immanente nell'ordinamento, e la cui fonte va rinvenuta nei principi di capacità contributiva e di progressività dell'imposizione di cui all'articolo 53 della Costituzione”.
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