Le Entrate, con la risoluzione n. 331 del 16 novembre, hanno ripreso il discorso sulle società di comodo, affermando che la disciplina delle società black-list prevale su quella delle società di comodo. Quella delle collegate estere, invece, “convive” con le società non operative, tra cui si fanno rientrare anche le società “esterovestite”. Con riferimento all’interpello proposto al Fisco, la risoluzione specifica che la normativa delle società di comodo si applica anche nel caso di partecipazioni in società residenti all’estero. Pertanto, in questo caso il reddito viene determinato con le regole fissate dal comma 2 dell’articolo 168, del Tuir, e quindi non possono trovare applicazione le disposizioni ordinarie delle società non operative.
Ai sensi dell'individuazione delle modalità semplificate per l'informativa e l'acquisizione del consenso per l'uso dei dati personali - Regolamento (UE) n.2016/679 (GDPR)
Questo sito non utilizza alcun cookie di profilazione. Sono invece utilizzati cookie di terze parti legati alla presenza dei "social plugin".