In netto aumento il numero dei contratti collettivi di secondo livello per l’accesso alla detassazione dei premi di risultato.
I dati, resi noti dal Ministero del Lavoro con il report del mese di ottobre 2023, sembrano premiare la scelta del Governo di dimezzare l’imposta sostitutiva, dal 10% al 5%, dell’Irpef e delle addizionali regionali e comunali. sui premi di risultato connessi agli incrementi di produttività, redditività, qualità, efficienza ed innovazione, misurabili e verificabili.
E i vantaggi raddoppiano laddove l'accordo collettivo, territoriale o aziendale, sottoscritto dalle organizzazioni sindacali e datoriali maggiormente rappresentative, preveda la possibilità di trasformare i premi di risultato in servizi di welfare aziendale. Le remunerazioni premiali, in tal caso, godono infatti dell’esenzione sia ai fini fiscali che contributivi nei limiti contemplati dal TUIR.
La legge di Bilancio 2024, secondo le anticipazioni date dal Governo, estende il regime fiscale favorevole al periodo d'imposta 2024.
Nell'approfondimento che segue l'analisi dei vantaggi fruibili dalle imprese e dai lavoratori nelle ipotesi di erogazione di premi di risultato, con il raffronto tra le diverse soluzioni adottabili.
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