Posso licenziare una lavoratrice incinta al termine dell’apprendistato?

Pubblicato il 19 marzo 2015 L’arredamento dell’ufficio del rag. Delli Conti sembra inconsapevolmente ispirato ai dettami dell’Arte Povera di fine anni sessanta: nessuno spazio per i mezzi espressivi pittorici, solo l’esclusivo utilizzo di materiali non elaborati, manifestazione della cosiddetta “immediatezza sensoriale”.

Scrivania di legno molto scuro, probabilmente wengé, calcolatrice elettronica scrivente con scontrino, neon, sedie di plastica avana, penne raccolte in un cilindro nero, qualche foglio scarabocchiato accanto al vecchio pc con schermo a tubo catodico e un étagère dietro alle spalle per sostenere la vecchia stampante ad aghi. Sulla destra, il telefono; nulla più dell’essenziale.

Al secondo squillo, il rag. Delli Conti risponde con tono monocorde. La richiesta non è delle più semplici, soprattutto per lui, abituato a cifre, operazioni e percentuali, ma poco avvezzo allo studio degli istituti contrattuali giuslavoristici.

Che succede se una lavoratrice con contratto di apprendistato, che il datore di lavoro non intende proseguire, rimane incinta poco prima della scadenza di tale contratto? Delli Conti sa tutto dell’Elemento Distinto della Retribuzione ed è competente sulle aliquote contributive, ma non ama giocare a Trivial Pursuit, specialmente quando sa di non poter fare bella figura con gli amici.

Ritiene di risolvere la questione alla vecchia maniera: telefono in mano, Ispettorato del lavoro dall’altra parte della cornetta, un ispettore che conosce da una trentina d’anni. E così scopre che l’interpello n. 16/2012 del Ministero del Lavoro prevede che nel contratto di apprendistato il termine di preavviso di licenziamento della lavoratrice madre non decorre allo spirare del periodo di formazione, ma allo scadere dell’anno di età del bambino.

L’ispettore aggiunge che la tesi del Ministero non lo convince fino in fondo, perché al termine del periodo di formazione il contratto di apprendistato prosegue e la legge dispone che la lavoratrice venga qualificata a tempo indeterminato. Sicché, stante lo status di lavoratrice madre, opera il divieto di licenziamento (art. 54 del T.U. n. 151/01).

Delli Conti ora ne sa di più sulla materia, ma questa volta non ha trovato una risposta confezionata da fornire all’impresa.
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