Normativa dei PIR (Piani individuali di risparmio) sotto la lente dell'Agenzia

Pubblicato il 08 marzo 2018

La legge n. 232 dell’11 dicembre 2016 (Legge di Bilancio per il 2017), considerate anche le successive modifiche apportate dal D.L. n. 50 del 24 aprile 2017, ha previsto un innovativo regime di non imponibilità dei redditi di capitale e diversi di natura finanziaria, che derivano da particolari tipologie di investimenti. Tali investimenti vengono effettuati tramite piani individuali di risparmio a lungo termine (PIR), che rispettano determinate caratteristiche previste per legge.

La norma è rivolta in particolare al risparmio delle famiglie, attualmente concentrato sulla liquidità, spostandolo verso strumenti finanziari di imprese industriali e commerciali italiane ed europee radicate sul territorio italiano per le quali maggiore è il fabbisogno di risorse finanziarie e insufficiente è l’approvvigionamento mediante il canale bancario.

L’Agenzia delle Entrate si è ultimamente interessata dei Piani di risparmio e con la Circolare n. 3 del 26 febbraio 2018, oltre ad effettuare una ricostruzione della disciplina, ha evidenziato alcune criticità applicative della norma emerse dopo la sua entrata in vigore fornendo i relativi chiarimenti.

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