Pericolo per la riscossione? Il ruolo straordinario va motivato dal Fisco
Pubblicato il 25 giugno 2012
Un contribuente che si è visto notificato ben dodici cartelle di pagamento per sanzioni amministrative, iscritte a ruolo straordinario, le impugna per difetto di notifica, assenza di motivazione e infondatezza di merito.
I ricorsi sono stati accolti dai giudici di primo grado che, ritenendo fondato il pericolo di mancata riscossione, hanno asserito che nella cartella vi devono essere esplicitate le ragioni per cui l’Amministrazione finanziaria ha deciso di procedere con tale tipo di iscrizione straordinaria, dal momento che l’ufficio non può integrare le sue ragioni ex post con la propria costituzione in giudizio.
Di avviso contrario l’Amministrazione, che intendeva lasciare massima discrezionalità agli uffici stessi nel valutare l'esistenza o meno di eventuali pericoli per la riscossione dei crediti erariali, visto che non esiste un vero e proprio obbligo di motivazione, di fatto già insito nell'avviso di accertamento richiamato in cartella.
La Ctr Lombardia, con la
sentenza 57/1/2012, ha confermato la pronuncia di primo grado, rigettando l’appello del Fisco.
Per i giudici lombardi, infatti, esiste un reale pericolo di mancata riscossione dei crediti erariali e dato che la valutazione di tale fondato pericolo spetta all’Amministrazione finanziaria (articolo 11, Dpr
602/1973), l’ufficio deve darne giustificazione nell’avviso di accertamento, anche se non definitivo. Dunque, è possibile per l’ufficio richiedere l’intero importo risultate dall’avviso anche se non definitivo, ma sempre dopo accurata motivazione del ruolo straordinario. A sua volta, il contribuente può richiedere al giudice il controllo sulla validità delle spiegazioni fornite dall’Amministrazione finanziaria.