Con la corposa circolare n. 11/E del 7 aprile 2016, l'Agenzia delle Entrate, in collaborazione con il MiSE, fornisce utili chiarimenti sul regime agevolativo denominato "Patent Box", finalizzato ad incentivare le idee produttive.
Nel corso del Convegno, che si è tenuto il 7 aprile a Milano, dal titolo “Patent box - confronto con l'Agenzia delle entrate”, organizzato da Wolters Kluwer con l’Agenzia stessa in occasione dei 40 anni della Rivista “il fisco”, il direttore Rossella Orlandi ha colto l'occasione per chiarire alcuni aspetti operativi dell'agevolazione fiscale, oltre che per fornire soluzioni interpretative a quesiti pervenuti dai rappresentanti delle Associazioni di categoria e delle Professioni libere, anche al fine di agevolare la presentazione della documentazione relativa alle istanze di ruling.
Ampio spazio nella circolare 11/E/2016 è dedicato alle modalità di accesso al regime agevolato da esercitare tramite un'opzione da comunicare all'Agenzia delle Entrate con modalità telematiche.
Si legge nel documento di prassi che per i primi due periodi d'imposta di applicazione della norma è necessario utilizzare un apposito modello semplificato da inoltrare telematicamente (anni 2015 e 2016), direttamente o tramite soggetti incaricati della trasmissione; mentre a regime (dal 2017) la scelta andrà indicata nella dichiarazione dei redditi con decorrenza dal periodo d’imposta al quale la stessa dichiarazione si riferisce.
La documentazione relativa può essere presentata o integrata entro 120 giorni dalla presentazione dell’istanza.
L'opzione ha durata pari a cinque periodi d'imposta, è irrevocabile ed è rinnovabile.
L'opzione per il regime può essere esercitata anche tardivamente se il contribuente rispetta le condizioni previste dall'articolo 2, comma 1, del Dl n. 16/2012.
Un chiarimento atteso da parte dell'Agenzia delle Entrate è che l'opzione diviene efficace dall'anno di presentazione dell'istanza di ruling.
Nel corso del convegno sul Patent box è stato, così, specificato che fino al 30 settembre 2016 le imprese potranno esercitare l'opzione per il regime agevolato relativamente all'esercizio 2015, a patto che abbiano presentato entro il 31 dicembre 2015 l'istanza di ruling. Ciò in quanto l'opzione diviene efficace dall'anno di presentazione dell'istanza di ruling; non si avranno, invece, conseguenze negative per le imprese che non integrano nei termini le istanze di ruling presentate.
La circolare analizza ampiamente le due ipotesi di ruling obbligatorio e ruling facoltativo.
I titolari di reddito d'impresa che utilizzano direttamente il bene immateriale devono attivare la procedura di accordo preventivo con l'Amministrazione finanziaria, per definire in contraddittorio i metodi ed i criteri di determinazione del reddito agevolabile (ruling obbligatorio).
In caso di presentazione di ruling obbligatorio, l'opzione produce efficacia - e, quindi, il quinquennio inizia a decorrere - a partire dall'anno di presentazione dell'istanza di ruling. Ad esempio, se il contribuente ha comunicato l'opzione all'Agenzia delle Entrate nel corso dell'anno 2015 senza però presentare istanza di ruling obbligatorio entro il termine del 31 dicembre 2015, l'opzione non sortirà effetti in tale annualità e nel caso in cui venga presentata l'istanza di ruling nell'anno 2016, il quinquennio inizierà a decorrere proprio dall'anno 2016.
Nel caso di ruling facoltativo, invece, se viene esercitata l'opzione e non viene presentata l'istanza di ruling, l'opzione è comunque efficace e il quinquennio inizia a decorrere; il contribuente determina autonomamente l'ammontare del reddito agevolabile. Tuttavia, se nel corso del quinquennio il contribuente presenta istanza di ruling facoltativo, lo stesso non può continuare a determinare il reddito autonomamente, ma deve attendere la conclusione dell'accordo con l'Agenzia delle Entrate.
Al Convegno organizzato sul Patent box ha partecipato anche la categoria dei dottori commercialisti che, per mezzo del loro presidente Gerardo Longobardi, ha espresso apprezzamento per la misura agevolativa, soprattutto in virtù del fatto che la collaborazione preventiva che essa richiede con l'Amministrazione finanziaria segna un passo importante nei rapporti tra fisco e contribuenti.
Secondo Longobardi, infatti: “il Patent box rappresenta proprio l’emblema del mutamento di strategia che il Fisco sta perseguendo in questi ultimi due anni e che, a nostro avviso, andrebbe sempre più spesso adottata per rafforzare la via del dialogo e della collaborazione diretta”.
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