Patent box Soluzioni semplificate per le PMI

Pubblicato il 09 maggio 2017

Si è tenuto a Milano, l'8 maggio 2017, il convegno dal titolo “Le leve fiscali per lo sviluppo delle imprese: l'esempio del patent box”, organizzato da Indicam, l'istituto per la lotta alla contraffazione di Centromarca. All'incontro hanno partecipato, oltre alle direttrice dell'Agenzia delle Entrate, Rossella Orlandi, il viceministro Casero e molti professionisti coinvolti nel lancio in Italia del Patent box.

I numeri del Patent box in Italia

Durante il Convegno, la Orlandi ha puntualizzato l'importanza del Patent box (agevolazione fiscale per i redditi derivanti da beni immateriali come opere dell'ingegno, brevetti industriali, marchi, modelli ecc.), come strumento di sviluppo del sistema imprenditoriale italiano, tanto da auspicare che le modifiche introdotte dal Decreto legge n. 50/2017 (Manovra fiscale correttiva) non tolgano appeal a questo istituto che ha grande valore e potenzialità.

Intanto, la numero uno delle Entrate ha fatto il punto sulle istanze di Patent box pendenti davanti agli uffici centrali e territoriali dell'Agenzia delle Entrate. Ad oggi, lo smaltimento delle istanze procede e sono stati chiusi ben 15 accordi con grandi imprese più alcuni altri con piccole realtà. Relativamente alle 4500 istanze depositate alla chiusura del 30 giugno 2016, invece, più di 2 mila si sono “autoestinte” al momento dell’apertura del contraddittorio, mentre le restanti, oltre 2.000 domande, sono nella fase del contraddittorio e la Orlandi ha confermato l'impegno affinché queste trovino definizione entro il 31 dicembre prossimo.

Altro aspetto da migliorare dell'agevolazione fiscale è il suo appeal per le PMI. Proprio sulle piccole e medie imprese serviranno, infatti, gli aggiustamenti di maggior portata per rendere l'istituto veramente efficace. Una soluzione, a tal proposito, è stata formulata dal viceministro Casero, che ha sostenuto che “anche se l'agevolazione era pensata maggiormente per imprese di grandi dimensioni, resta il fatto che il sistema debba essere semplificato per le Pmi. Una soluzione potrebbe essere quella di inserire dei cluster statistici, una specie di studi di settore, cioè un intervento di analisi degli indicatori fiscali di uno specifico tipo di azienda che possa semplificare la situazione. Per fortuna, in parlamento esiste una visione abbastanza unanime e positiva su questo argomento perciò possiamo e dobbiamo fare in modo che questi strumenti funzionino al meglio”.

730 modificabile con lo smartphone? L'Agenzia si dice pronta

A margine del convegno sulle leve fiscali per lo sviluppo delle imprese, la direttrice Orlandi ha anche risposto alla proposta avanzata di recente dal segretario del PD, Matteo Rendi, di poter modificare il modello di dichiarazione 730 anche con lo smartphone.

L'Agenzia delle Entrate conferma che la sua struttura è pronta per una tale eventualità e che a breve, quindi, il modello 730 della dichiarazione potrà essere compilato sullo smartphone.

Sul fronte del fisco telematico, la Orlandi ha poi annunciato che, dopo il 730 precompilato per i redditi delle persone fisiche, avanza sempre di più l'ipotesi anche di una dichiarazione Iva precompilata.

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