Padre quale persona offesa per gli insulti ricevuti dalla figlia
Pubblicato il 17 settembre 2013
I giudici di Cassazione, con la sentenza n.
37686 del 16 settembre 2013, hanno definitivamente confermato la condanna per ingiuria pronunciata nei confronti di un uomo che aveva offeso un padre rivolgendo degli insulti alla figlia. Quest’ultima aveva soprasseduto all’episodio mentre il padre aveva adito gli organi di giustizia ritenendosi persona offesa.
Secondo la Suprema corte, anche se le espressioni poco ossequiose erano rivolte alla figlia, era da considerare di palese evidenza che le stesse, in definitiva, fossero indirizzate proprio nei confronti del padre.
L'imputato, infatti, aveva inteso colpire direttamente la persona offesa nei suoi affetti familiari,
“costituendo il riferimento alla figlia proprio lo strumento per ledere l'onorabilità”.