Nella serata del 9 dicembre 2015 è stato depositato dal Governo in Commissione bilancio alla Camera un emendamento alla Legge di Stabilità 2016 avente ad oggetto, in primo luogo, misure a sostegno del Mezzogiorno d'Italia.
Il bonus Sud, così chiamato, è un credito d'imposta da riservare alle imprese del Mezzogiorno da riconoscersi in automatico sugli investimenti, ma da differenziarsi a seconda della dimensione dell'impresa.
L'ipotesi è quella di suddividere il credito d'imposta in tre fasce a seconda della grandezza dell’impresa, con condizioni di maggior favore per le PMI.
Il bonus dovrebbe essere così modulato:
- al 20% per le piccole aziende per singoli investimenti fino a 1,5 milioni di euro,
- al 15% per le medie imprese fino a 5 milioni di euro di investimenti,
al 10% per le grandi aziende per ogni progetto d’investimento fino a 15 milioni di euro.
Non si escludono anche condizioni più vantaggiose per l’agevolazione sulle nuove assunzioni a tempo indeterminato.
Il bonus Sud viene riservato agli acquisti di beni strumentali, come per esempio, macchinari, impianti e attrezzature varie, destinati a strutture produttive già esistenti in Campania, Puglia, Basilicata, Calabria, Sicili, Molise, Sardegna e Abruzzo ma non sarà applicabile per l’industria siderurgica, carbonifera e navale e per i settori energetico e bancario.
Tale beneficio fiscale potrà essere cumulato con il super-ammortamento al 140% già previsto nella Manovra finanziaria per il prossimo anno.
Per finanziare il nuovo credito d’imposta per il Sud sono stati stanziati 2,4 miliardi di euro per 4 anni (oltre 600 milioni l’anno fino al 2019).
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