Il ministro della Giustizia Andrea Orlando, nella seduta della Camera del 25 ottobre 2017, ha risposto alle interrogazioni sui criteri e le modalità di iscrizione delle notizie di reato.
Tra le indicazioni fornite all’ Onorevole Pizzolante, Orlando ha ricordato che nel novembre 2016 è stata in proposito adottata una circolare, con formulazione di importanti raccomandazioni (elaborate anche sulla base degli approdi giurisprudenziali) finalizzate ad assicurare criteri uniformi di gestione dei registri informatizzati, che ha avuto evidenti ricadute positive sulle modalità di iscrizione.
Proprio gli approdi giurisprudenziali in materia – prosegue il ministro – nell’attuale configurazione dei sistemi informativi della cognizione penale, creano le premesse affinché sia assicurato un corretto esercizio dell’attività di iscrizione delle notizie di reato, nel massimo rispetto delle garanzie difensive delle persone coinvolte. Va, in ogni caso, ribadito come l’attività di iscrizione costituisca piena espressione della funzione giurisdizionale, affidata dall’ordinamento, in via esclusiva, al Pubblico Ministero. Esula dunque dalle attribuzioni del Guardasigilli ogni iniziativa volta ad incidere sull’autonomia e sulle prerogative processuali dell’autorità giudiziaria connesse a tale delicata attività.
Orlando ci tiene tuttavia a rilevare come la legge di riforma del processo penale abbia valorizzato il ruolo di indirizzo, coordinamento e controllo dei capi degli uffici requirenti anche sul tema in esame, prevedendo espressamente che il Procuratore della Repubblica “assicuri l’osservanza delle disposizioni relative all’iscrizione delle notizie di reato”, in coerenza con le attribuzioni del Procuratore generale presso la Corte di cassazione e dei Procuratori generali presso le Corti di appello che, peraltro, proprio in relazione al tema delle iscrizioni, già da tempo hanno assunto iniziative finalizzate ad assicurarne uniformità e correttezza.
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