Orlando su reddito avvocati Cnf e Anf soddisfatti

Pubblicato il 03 marzo 2017

Legge su equo compenso

Il Presidente del Consiglio nazionale forense Andrea Mascherin esprime assoluto apprezzamento per quanto dichiarato dal Ministro della giustizia Andrea Orlando – in tema di equo compenso per gli avvocati - durante l’intervista al programma televisivo “Tagadà, del primo marzo 2017.

Il Ministro, in particolare, si rende consapevole della necessità di intervenire con una legge sull'equo compenso, onde evitare che “banche ed assicurazioni strozzino i ragazzi che cercano di intraprendere la professione forense”.

In tal modo – afferma con soddisfazione il Presidente Cnf – il Guardasigilli conferma di avere grande attenzione per la tutela degli avvocati, stante l’intenzione di promulgare “un provvedimento che punti a contrastare lo strapotere dei grandi committente ed a restituire equilibrio ad un mercato ormai senza regole, che rischia di travolgere lo stesso diritto alla difesa”.

Impegno a tutela di giovani avvocati

Soddisfazione per le dichiarazioni di Orlando, espressa anche da Luigi Pansini, Presidente dell’Associazione nazionale forense, secondo cui “non può certo ignorarsi la situazione attuale, che vede i legali under 30 dichiarare meno di 10 mila euro l'anno di reddito Irpef, quelli tra i 30 e i 34 anni meno di 14 mila euro e quelli entro i 40 anni di età poco più di 20 mila euro”.

Va dunque riconosciuto al Ministro, dichiara Pansini, l’impegno a superare le problematiche che hanno investito le giovani generazioni di avvocati negli ultimi dieci anni, attraverso una riflessione – che si auspica, si tradurrà presto in interventi legislativi - su tirocini e modalità di lavoro dei giovani professionisti e sulla necessità di delineare forme di riconoscimento contrattuale per praticanti e giovani avvocati, pur compatibili con l’autonomia della professione.

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