Il ministro della Giustizia, Andrea Orlando, ha risposto, il 29 giugno, presso l’aula della Camera, ad un question time con interrogazioni a risposta immediata in tema di legittima difesa, adozione coparentale (stepchild adoption) e sistema carcerario.
Per quanto riguarda il quesito sottopostogli dall’onorevole Formisano in materia di legittima difesa e inviolabilità del domicilio, Orlando ha fatto presente l’emendamento governativo presentato all’interno del disegno di legge in materia penale, volto all’inasprimento delle pene relative alle rapine e ai furti all’interno di appartamenti.
Il Guardasigilli ha poi ricordato come il legislatore sia già intervenuto in materia, aggravando, da una parte, il trattamento sanzionatorio delle condotte consumate nei luoghi di privata dimora, e, dall’altra, riformulando i presupposti di applicazione della causa di giustificazione della legittima difesa in caso di reazione armata.
Rammentata, in particolare, l’introduzione della presunzione ex lege dell’inevitabilità della reazione e di adeguatezza della difesa del bene della vita e della incolumità personale, “a fronte di una offesa dal carattere particolarmente pervasivo”.
Spetta al Governo – ha continuato Orlando - seguire con particolare attenzione "tutte le iniziative normative finalizzate alla ridefinizione dei contorni della legittima difesa", tema particolarmente delicato per il quale è stata sottolineata l’opportunità, e la responsabilità di chi legifera, di non mandare messaggi sbagliati alla società per evitare il rischio che si incentivi una maggiore circolazione della armi tra i cittadini.
Altra risposta sollecitata al ministro Orlando ha riguardato la tematica della stepchild adoption.
Rispondendo alle interrogazioni dell’onorevole Scotto ed altri, il Guardasigilli ha ricordato come l’articolo 44 della Legge 184/1983 sull’adozione in casi particolari - compresa l’adozione del figlio del coniuge - non pone alcun divieto in base all’orientamento sessuale dell’adottante.
E’ questo il contesto normativo in cui si iscrive la tematica in oggetto, la cui trattazione – sottolinea Orlando - richiede, anche in sede parlamentare, una profonda e condivisa riflessione, riflessione che “non implica alcun arretramento sulla tutela dei diritti e degli interessi degli aspiranti all’adozione e dei minori, ma al contrario rassicura che l’assetto normativo vigente è comunque già in grado di garantire tutela nelle situazioni rappresentate”.
In assenza di una più puntuale regolamentazione normativa sono, infatti, i giudici a recepire i cambiamenti sociali e le istanze via via presentate a tutela dei soggetti più vulnerabili.
E per il ministro, non appare neanche necessario, allo stato, un intervento normativo che consenta l’acquisizione del vincolo di parentela all’adottato in caso di stepchild adoption, posto che l’attuale versione dell’articolo 74 del codice civile, “ne prevede la sussistenza in tutti i casi adozione, senza escludere in alcun modo l’ipotesi dell’adozione in casi particolari”.
Per finire il ministro della Giustizia ha risposto all’interrogazione dell’onorevole Cirielli ed altri per quel che riguarda la situazione delle carceri.
Il Guardasigilli ha approfittato di questo quesito per illustrare le scelte governative assunte rispetto al problema delle carceri e dell’esecuzione penale, anche all’indomani della sentenza della Corte europea dei diritti dell’uomo “Torreggiani”.
Sul punto, sono stati ricordati il nuovo Regolamento di Organizzazione del Ministero nonché l’avvio dell’adattamento delle strutture penitenziarie esistenti e della costruzione di nuovi istituti secondo standard europei.
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