Ordini forensi. L’Anf chiede un incontro formale col Guardasigilli

Pubblicato il 09 luglio 2015

L’Associazione Nazionale Forense (ANF), a mezzo del nuovo segretario generale, Luigi Pansini, si unisce al coro degli avvocati che ritiene indispensabile un intervento del ministero Giustizia per porre fine alla grave situazione di incertezza venutasi a determinare a seguito delle pronunce n. 8332 e 8334 del 13 giugno 2015 e con cui il Tar Lazio ha dichiarato illegittime alcune norme del regolamento ministeriale sull'elezione degli ordini forensi.

Da quanto si apprende in un comunicato stampa dell’8 luglio 2015 dell’associazione, Pansini ha chiesto un incontro formale al ministro della Giustizia, Andrea Orlando, per discutere della questione nonché avanzare delle proposte utili per far uscire l’avvocatura dall’impasse venutosi a creare.

La situazione dei Consigli degli Ordini dell’Avvocatura” – si legge nel comunicato – “è sempre più caotica: vi sono ordini circondariali dove si sono svolte le operazioni elettorali e ordini dove non si è ancora votato, altri i cui risultati elettorali sono stati impugnati dinanzi al CNF e altri nei quali, invece, non vi è stata alcuna contestazione”.

Per l’Anf, l’Avvocatura non merita questo scenario, e “solo il Ministro Orlando può ricomporre la comunicazione tra il ministero stesso, il CNF  e le associazioni forensi, affinchè con un metodo realmente partecipativo, che affronti in un unico contesto i problemi tecnici, amministrativi e politici, si dia all’Avvocatura un procedimento elettorale democratico e legittimo”.

Il ripristino della piena attività amministrativa delle istituzioni forensi senza limitazioni o riserve costituisce, a detta di Pansini, la condizione preliminare per l’avvio di un necessario cambio di registro.

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