Omesso versamento Iva al manager che è in concreto amministratore di fatto

Pubblicato il 26 settembre 2018

E’ esatta l’individuazione quale imputato del manager, amministratore di fatto, che ha omesso di versare l’Iva dovuta dalla società. All’interno degli enti societari, i destinatari dei reati tributari sono individuati sulla base delle concrete funzioni esercitate, non avendo rilevanza le qualifiche formali.

Lo ha affermato la sentenza n. 41259 del 25 settembre 2018 della Corte di Cassazione, sezione terza penale, che ha respinto il ricorso presentato contro la pronuncia della Corte d’appello che ha condannato un manager per omesso versamento Iva per l’anno 2013. L’amministratore ha  sostenuto l’insussistenza del fumus del reato contestato in quanto non rivestiva la carica di rappresentante legale dell'impresa, carica esercitata, invece, da una tunisina risultata irreperibile nello Stato.

Destinatari dei reati tributari sono i manager amministratori di fatto

Dopo aver constatato che in realtà il manager in questione era da considerarsi amministratore di fatto ed ancora delegato ad operare sui conti correnti societari, i giudici del Palazzaccio hanno sancito il seguente principio di diritto:

“in tema di reati fiscali, i destinatari delle norme di cui alla legge 74/2000 vanno individuati sulla base delle concrete funzioni esercitate, non già rapportandosi alle mere qualifiche formali ovvero alla rilevanza degli atti posti in essere in adempimento della qualifica ricoperta; corretta risulta quindi l’individuazione dell’imputato quale amministratore di fatto, in quanto effettuata sulla base di indici sintomatici quali: la cessazione della carica a pochi giorni dagli adempimenti del versamento Iva; la nomina di un soggetto sconosciuto sul territorio nazionale e senza redditi, già titolare di altre cariche in altre società di riferimento dell'imputato”.

In merito al sequestro sui beni dell’imputato, la Corte ha ricordato che è legittimo il sequestro preventivo funzionale alla confisca per equivalente dei beni dell'imputato quando si procede per reati tributari commessi dal legale rappresentante di una persona giuridica.

Sussiste, infatti, il presupposto dell'impossibilità di reperire il profitto del reato nel momento in cui lo stesso indagato non fornisce la prova della concreta esistenza di beni nella disponibilità della persona giuridica su cui effettuare la confisca diretta.

Allegati
Condividi l'articolo
Potrebbe interessarti anche

CCNL Porti - Accordo di rinnovo del 18/11/2024

22/11/2024

CCNL Comunicazione artigianato - Ipotesi di accordo del 18/11/2024

22/11/2024

Ccnl Porti. Rinnovo

22/11/2024

Comunicazione artigianato. Rinnovo

22/11/2024

CCNL Terziario Confesercenti - Accordo integrativo del 4/11/2024

22/11/2024

Società di ingegneria: validi i contratti con soggetti privati post 1997

22/11/2024

Ai sensi dell'individuazione delle modalità semplificate per l'informativa e l'acquisizione del consenso per l'uso dei dati personali - Regolamento (UE) n.2016/679 (GDPR)
Questo sito non utilizza alcun cookie di profilazione. Sono invece utilizzati cookie di terze parti legati alla presenza dei "social plugin".

Leggi informativa sulla privacy