Oic 9. Svalutazione delle immobilizzazioni parametrata alla grandezza dell’impresa

Pubblicato il 28 novembre 2013 È stata diffusa il 27 novembre 2013 la bozza del nuovo principio Oic 9 in tema di svalutazioni per perdite durevoli di immobilizzazioni materiali e immateriali, che resterà in consultazione fino al 28 febbraio 2014.

L’Oic con questo nuovo principio contabile si ispira ai principi contabili più avanzati, prevedendo una differenziazione in tema di svalutazioni delle immobilizzazioni per perdite durevoli rispetto alle dimensioni aziendali: per le imprese di grandi dimensioni è, infatti, previsto un impairment test analogo a quello degli Ias/Ifrs, mentre per le piccole imprese è ipotizzato un test semplificato che si ispira al sistema utilizzato negli Usa per i cespiti ammortizzabili.

Ecco, dunque, la grande novità del nuovo principio contabile per le imprese di minore dimensione: consentire a queste ultime di poter adottare una modalità opzionale di sistema di svalutazione che risulti più semplice possibile, ossia in grado di ridurre i costi amministrativi connessi con la procedura di base dell'attualizzazione dei flussi, preferendo in alternativa il meccanismo incentrato sulla pura differenza tra i ricavi e i costi ottenibili dall’elemento valutato (capacità di ammortamento).

Dunque, le Pmi possono scegliere di abbandonare il meccanismo dell’attualizzazione dei flussi di cassa – solitamente procedura piuttosto onerosa dal punto di vista amministrativo – in favore della più semplificata opzione per la capacità di ammortamento.

Le condizioni che devono essere verificate dalle imprese per optare per il nuovo impairment agevolato previsto dal principio contabile Oic 9, che semplifica la situazione attuale contenuta nell’Oic 16, sono che, per due esercizi consecutivi, le imprese non devono superare due dei seguenti limiti: numero medio dei dipendenti superiore a 250; attivo superiore a 20 milioni di euro; ricavi delle vendite e delle prestazioni superiori a 40 milioni di euro.

Per i parametri indicati, si tratta di una facoltà questa che può essere considerata facilmente esercitabile dalla maggior parte delle imprese italiane, che attraverso l’adozione di questo impairment semplificato non solo potranno adottare un modello base coerente con gli Ifrs, ma soprattutto ridurre gli oneri amministrativi.
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