In un comunicato stampa datato 10 ottobre 2018, l’Organismo Congressuale forense (OCF) ha espresso la propria soddisfazione rispetto alla notizia dell’invito formale inoltrato dal Governo all’INPS al fine di valutare l’opportunità di sospendere ogni azione esecutiva relativa all’operazione Poseidone azionata nei confronti dei professionisti, compresi gli avvocati.
L’invito, di cui ha dato notizia il Sottosegretario al ministero del Lavoro, Durigon, nel corso di un’interrogazione alla Camera, costituisce – a detta dell’OCF – “un segnale di attenzione” nei confronti dell’appello già inoltrato dall’Organismo stesso, come organo di rappresentanza politica dell’Avvocatura, al fine di bloccare un’operazione definita “insensata” volta a colpire pesantemente i professionisti, già in ginocchio a causa della crisi.
L’auspicio dell’OCF è che l’Istituto di previdenza faccia seguito alla richiesta del Governo e sospenda, così, i procedimenti in corso “fino a quando non ci sarà la pronuncia dell’autorità giudiziaria che, siamo certi, non potrà che pronunciarsi nella direzione della tutela dei giovani professionisti”.
L’operazione “Poseidone” in oggetto, si rammenta, ha visto l’Istituto di previdenza iscrivere d’ufficio alla propria Gestione separata moltissimi professionisti, avvocati in primis, avanzando richieste contributive nei loro confronti.
Sono tantissimi, allo stato, i procedimenti giudiziali attivati dagli avvocati per opporsi a queste pretese e che hanno visto, in moltissimi casi, accogliere le ragioni dei legali, sia in sede di primo che di secondo grado.
Sulla illegittimità della iscrizione forzata, peraltro, si è attualmente in attesa della pronuncia della Corte di cassazione.
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