Dalla direzione antiriciclaggio dell’Economia le prime indicazioni sui contenuti della disciplina nazionale di recepimento della terza direttiva antiriciclaggio, la 2005/60/Ce, che amplia il campo del monitoraggio, con particolare attenzione ai reati di terrorismo.
Nel frattempo, il tavolo di lavoro con i professionisti “resta aperto”, lasciando libere le categorie di presentare fino all’ultimo osservazioni per iscritto. Dal canto loro, i commercialisti e i ragionieri sottolineano come “non necessario sotto il profilo giuridico né giustificato da esigenze di carattere operativo, continuare a prevedere l’obbligo di tenuta di un archivio informatico”. Poiché: “Le finalità di tracciatura potrebbero, comunque, essere assicurate con la semplice archiviazione di copia dei documenti”. Ed i commercialisti in particolare chiedono l’eliminazione, dai reati-presupposto del riciclaggio, del riferimento all’articolo 648 ter del Codice penale: “impiego di denaro, beni o utilità di provenienza illecita”, che include tra i reati-presupposto anche quelli tributari quale la mendace dichiarazione fiscale.
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