Le due sentenze di Cassazione nn. 26104 e 26105, depositate ieri, segnano un approdo interpretativo di gran rilevo poiché sostengono, relativamente alle notifiche delle cartelle di pagamento ai contribuenti, che i termini certi per la riscossione, fissati dalla legge 156/2005 su esortazione della Consulta, vanno applicati retroattivamente ai rapporti che risultano ancora aperti. Gli effetti sono dirompenti, in quanto verrebbe, in pratica, annullata in via automatica ogni pretesa erariale avanzata al soggetto obbligato ben oltre i cinque anni di tempo a disposizione del Fisco. Una vittoria dei cittadini in ogni causa pendente che sia sorta dal ritardo di notifica.
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