Il Ministero dell’Agricoltura e quello dell’Economia hanno sottoscritto il decreto che disciplina l’accesso all’agevolazione prevista dalla Legge di Bilancio 2023, che prevede la concessione di incentivi finalizzati all’incremento della produttività nei settori dell’agricoltura, della pesca e dell’acquacoltura.
La Legge n. 197/2022 ha stanziato 75 milioni per ciascuno degli anni 2023, 2024 e 2025 per l’incremento della produttività e altri 25 milioni per ciascun anno per la tutela e la valorizzazione del cibo italiano di qualità, per riduzione dei costi di produzione per le imprese agricole e per la gestione delle crisi di mercato.
Gli incentivi sono finalizzati a favorire l’incremento della produttività grazie all’impiego di tecnologia innovativa.
Essi si concretizzano in contributi a fondo perduto, che non dovranno essere restituiti in un momento successivo.
Il decreto interministeriale del 9 agosto 2023 stabilisce anche quali sono i requisiti che le imprese devono rispettare per accedervi e le spese ammissibili.
I contributi sono rivolti alle imprese agricole, alle imprese ittiche e a quelle agromeccaniche, attive da almeno due anni alla data di presentazione della domanda, che effettuano investimenti in innovazione tecnologica.
Le imprese beneficiarie, inoltre, devono avere sede operativa in Italia; non risultare imprese in difficoltà ai sensi dell’articolo 2, punto 18, del Regolamento GBER; non rientrare tra le imprese che hanno ricevuto e, successivamente, non rimborsato o depositato in un conto bloccato, gli aiuti individuati quali illegali o incompatibili dalla Commissione europea.
I progetti realizzati devono essere finalizzati all’incremento della produttività grazie alla diffusione delle migliori tecnologie disponibili per:
NOTA BENE: Gli investimenti devono essere effettuati dopo la presentazione della domanda.
Sono ammissibili all’agevolazione i costi sostenuti per l’acquisto di:
NOTA BENE: I beni agevolabili devono essere nuovi di fabbrica in linea con le ultime tecnologie di gestione digitale e in grado di apportare migliorie in termini di produttività.
Oltre che rispettare i suddetti requisiti, le PMi possono accedere ai contributi a fondo perduto presentando una apposita istanza.
Ismea pubblicherà un avviso che definirà tempi e modalità dell’apertura del portale dedicato.
Le domande di accesso alle agevolazioni saranno esaminate secondo l’ordine cronologico di presentazione e dovranno indicare il nome e le dimensioni dell’impresa, la sua localizzazione e l’elenco dei beni agevolabili, con l’indicazione del relativo costo al netto dell’Iva.
Gli interventi sono attuati con una procedura a sportello e i contributi erogati possono essere cumulati con altri aiuti di Stato, compresi gli aiuti in regime de minimis, purché non vengano superati i massimali consentiti dalle pertinenti discipline europee di riferimento.
Il contributo sarà erogato in un’unica soluzione, su un conto corrente intestato esclusivamente al soggetto beneficiario oppure direttamente al fornitore dei beni acquistati.
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