Nuova codifica ISTAT CP2021 per la qualifica professionale nel flusso Uniemens

Pubblicato il 03 aprile 2025

Con il messaggio n. 1115 del 1° aprile 2025, l’Inps introduce un importante aggiornamento in materia di gestione dei flussi contributivi, finalizzato a rendere più efficiente la rilevazione delle mansioni lavorative effettivamente svolte dai dipendenti.

Il documento stabilisce l’obbligo di utilizzo della nuova codifica ISTAT CP2021 per la compilazione dell’elemento <QualProf> all’interno del flusso Uniemens.

L’intervento si inserisce nel solco tracciato dal precedente messaggio n. 208 del 17 gennaio 2019, che aveva introdotto per la prima volta l’elemento <QualProf> nello schema Uniemens/PosContributiva; tale elemento era stato pensato per acquisire informazioni puntuali sulle mansioni esercitate dai lavoratori, con l’obiettivo di migliorarne la tracciabilità ai fini contributivi e previdenziali.

Nuovo obbligo a partire dalla competenza di maggio 2025

Il messaggio n. 1115/2025 dispone dunque che, a decorrere dalla competenza di maggio 2025, l’elemento <QualProf> dovrà essere valorizzato secondo la classificazione ISTAT CP2021: questo significa che, nella trasmissione mensile del flusso Uniemens, i datori di lavoro dovranno indicare il codice ISTAT CP2021 corrispondente alla qualifica professionale effettivamente esercitata dal lavoratore nel mese di riferimento.

Rispetto alla codifica precedente, l’adozione della CP2021 consente una maggiore aderenza alla realtà occupazionale attuale, in quanto la nuova classificazione riflette i cambiamenti intervenuti nel mercato del lavoro, tenendo conto dell’evoluzione delle competenze e delle trasformazioni tecnologiche.

Finalità del nuovo obbligo

L’introduzione della nuova codifica non ha un valore meramente formale, ma risponde a esigenze funzionali ben precise.

In particolare, lo scopo dichiarato dall’Istituto è favorire un riconoscimento più rapido e accurato dei requisiti pensionistici, soprattutto in relazione ai trattamenti previdenziali che richiedono una verifica delle mansioni svolte, come nel caso di attività usuranti, lavori gravosi o esposizioni a fattori di rischio.

In parallelo, la CP2021 migliora la valutazione automatica delle attività lavorative rilevanti, contribuendo a rendere più efficiente il sistema informativo previdenziale. L’obiettivo è quello di ridurre i tempi di lavorazione delle pratiche e aumentare la coerenza delle informazioni raccolte, con un impatto positivo sulla trasparenza e sull’accessibilità dei dati da parte delle pubbliche amministrazioni coinvolte.

Rilevanza della corretta compilazione del campo <QualProf>

La corretta valorizzazione dell’elemento <QualProf> assume quindi un ruolo centrale nell’ambito degli adempimenti contributivi mensili.

Qualsiasi errore, omissione o mancato aggiornamento del codice ISTAT CP2021 può compromettere la tracciabilità delle attività svolte e comportare ritardi nella verifica dei requisiti pensionistici, con potenziali impatti negativi sul lavoratore e sul datore di lavoro.

Pertanto, è fondamentale che i consulenti del lavoro, i responsabili delle risorse umane e i fornitori di software per l’elaborazione paghe provvedano tempestivamente all’adeguamento dei sistemi. Questo include sia l’aggiornamento delle tabelle interne contenenti i codici professionali, sia la formazione degli operatori incaricati della gestione Uniemens.

Dove reperire la classificazione ISTAT CP2021

La Classificazione delle Professioni 2021 è consultabile direttamente sul portale istituzionale dell’ISTAT all’indirizzo https://www.istat.it. La consultazione è pubblica e gratuita.

All’interno del sito, la CP2021 è disponibile in diverse modalità di fruizione.

Queste caratteristiche rendono la CP2021 uno strumento operativo indispensabile per la corretta gestione delle anagrafiche professionali e delle comunicazioni obbligatorie ai fini previdenziali.

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