La Corte d’appello di Milano, Sezione quinta civile, ha negato la sussistenza dei presupposti per il riconoscimento dell’assegno di divorzio in favore dell’ex moglie del leader politico Silvio Berlusconi. Non solo; ha altresì disposto la revoca dell’assegno già riconosciuto a Veronica Lario, sicché la donna è tenuta a restituite all’ex premier circa 45 milioni di euro.
I Giudici milanesi sono giunti alla presente decisione, prendendo atto dell’intervenuto mutamento giurisprudenziale (Cassazione civile, sentenze n. ri 11504 e 15481), nelle more del presente giudizio, che ha modificato i presupposti per il riconoscimento dell’assegno divorzile, mediante il passaggio dal parametro del “tenore di vita goduto in costanza di matrimonio” a quello dell’” autosufficienza economica”.
Tuttavia la signora Lario non solo gode di una condizione di autosufficienza, ma di vero e proprio benessere economico, tale da consentirle un tenore di vita elevatissimo. Il che comporta il venir meno del diritto a percepire l’assegno divorzile, sia che si faccia riferimento al criterio dell’autosufficienza, sia che si voglia considerare un tenore di vita sul quale la signora – che non ha mai lavorato solo per scelta - può comunque far affidamento, quand’anche durante il matrimonio fosse assolutamente al di fuori di ogni paragone, per le ingenti ricchezze dell’ex marito Silvio Berlusconi. Va inoltre precisato – si legge nella sentenza 4793 del 16 novembre 2017 – che quest’ultimo, in costanza di matrimonio, ha costituito un patrimonio in favore della moglie (tra società intestate, immobili, gioielli ecc.) tale da preservarle e garantirle le aspettative maturate anche per il futuro.
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