Nel giudizio di opposizione al riconoscimento della paternità va sentito anche il minore infrasedicenne
Pubblicato il 07 maggio 2012
Con la
sentenza n. 5884 depositata il 13 aprile 2012, la Corte di legittimità ha cassato, con rinvio, la decisione con cui i giudici di merito si erano pronunciati in senso favorevole rispetto al riconoscimento di un minore infrasedicenne da parte del padre naturale e ciò, nonostante la madre naturale si fosse opposta al provvedimento denunciando di aver subito diversi episodi di violenza da parte dell’uomo.
A fronte della decisione con la quale i giudici di appello avevano ritenuto che gli episodi di violenza non integrassero motivi
“gravi ed irreversibili” tali da incidere in maniera sostanziale sullo sviluppo psico-fisico del minore, la donna aveva promosso ricorso censurando, in primo luogo, l'omessa audizione del minore infrasedicenne, in violazione dell'articolo 250 del Codice civile.
Doglianza ritenuta fondata dalla Suprema corte secondo cui era da ritenersi errata la decisione con cui la Corte d’appello, senza motivare, aveva deciso di non ascoltare il minore: il magistrato, nella specie, avrebbe dovuto indicare la ragione per la quale il minore sarebbe stato incapace a rendere l'audizione.