Misure emergenziali Giustizia previa consultazione Avvocatura

Pubblicato il 26 ottobre 2020

L’Organismo Congressuale Forense, a mezzo del suo coordinatore, Giovanni Malinconico, ha inviato una missiva al ministro della Giustizia, Alfonso Bonafede, in merito alle nuove misure emergenziali per il settore Giustizia che il Governo starebbe approntando in ragione della recrudescenza dell’epidemia da Covid-19.

A tal fine, l’Organismo di rappresentanza politica dell’Avvocatura chiede che quest’ultima venga prontamente consultata e di non ripetere la condotta tenuta in ordine a tutte le più recenti misure di contenimento in ambienti giudiziari, assunte senza l’ascolto dell’Avvocatura italiana.

L’OCF – si legge nella lettera datata 25 ottobre 2020 e pubblicata oggi sul sito istituzionale dell'Organismo – ha preso atto che la nuova ondata di contagi sicuramente richiede attenzione particolare anche negli Uffici Giudiziari, imponendo una gestione unitaria e centralizzata delle misure organizzative e rendendo imprescindibile un uso consapevole, ponderato ed integrato delle modalità alternative di svolgimento dell’attività di udienza, quali le udienze da remoto e lo scambio di scritti difensivi.

Da qui la richiesta di pronta consultazione sulle nuove misure da assumere, "con i tempi ristretti che le ragioni emergenziali impongono".

Aiga e ANF: linee guida uniche per tutti i tribunali

In favore di una gestione “unitaria” delle misure per tutti i tribunali si è espressa anche l’Associazione Italiana dei giovani avvocati in una nota del 26 ottobre 2020, pubblicata sul proprio sito web.

Nello scritto, l’Aiga si dice preoccupata per l’eventuale riattribuzione ai Presidenti di Tribunale dei poteri di organizzazione degli uffici, così come attuata nel periodo marzo-giugno 2020, con il proliferare di protocolli e conseguente notevoli difficoltà e incertezze per gli Avvocati.

Da qui la richiesta avanzata dal Presidente Nazionale, Antonio De Angelis, al ministro Bonafede di adozione immediata di linee guida uniche sul tutto il territorio nazionale: le regole devono essere chiare e uguali in tutti i Tribunali.

Linee univoche sul territorio e con norme di legge per evitare il ripetersi della caotica esperienza dei protocolli” sono richieste anche dall’Associazione Nazionale Forense, secondo cui “è necessaria una regolamentazione in sicurezza degli accessi ai palazzi di giustizia senza penalizzazioni. Imprescindibile è l’uso della tecnologia da parte di magistrati, avvocati e operatori di cancelleria, garantendo i servizi anche in modalità agile e nel rispetto dei dati sensibili”.

In una nota a firma del segretario generale dell’ANF, Luigi Pansini - datata 26 ottobre e pubblicata sul sito dell'associazione - viene inoltre sottolineata l’opportunità di una buona ed immediata pianificazione del lavoro anche da remoto nonché dell’adozione, in maniera estesa nel Paese, di un’opera di screening tramite tamponi in tutti i tribunali.

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