Milleproroghe. Bonus ricerca rafforzato e nuovo Fondo anticrisi per le imprese

Pubblicato il 21 gennaio 2020

Nel pacchetto di correttivi del Governo al decreto Milleproroghe, attualmente all’esame della Camera, anche alcuni che interessano direttamente il mondo delle imprese.

Mentre dall’opposizione arriva conferma dell’emendamento per rinviare al 1° gennaio 2021 la plastic e la sugar tax e di quello che vuole cassare la norma secondo la quale, in caso di revoca delle concessioni autostradali, si affida ad Anas la gestione temporanea delle infrastrutture, si continua a lavorare per la prosecuzione dei benefici a favore delle imprese.

Tra questi da segnalare, in primo luogo, il rafforzamento del Bonus ricerca al Sud, la nascita di un nuovo mini Fondo per le aziende in crisi e una proroga per i nuovi adempimenti a carico dei consorzi di tutela del made in Italy.

Milleproroghe. Bonus ricerca e nuovo Fondo per le aziende in crisi

Bonus ricerca. La proposta del Governo è quella di innalzare dal 12% al 50% il credito di imposta a favore delle attività di ricerca fondamentale, ricerca industriale e sviluppo sperimentale previsto a favore delle imprese per il 2020, nel caso in cui gli investimenti vengano effettuati nelle regioni del Sud Italia. Il bonus, al netto di altri contributi ricevuti per le stesse spese, si applicherà nel limite massimo di 3 milioni di euro. La copertura finanziaria, pari a 157,8 milioni in tre anni, sarà a carico del Fondo sviluppo e coesione.

Fondo per i marchi storici. Il Fondo, inserito nel Decreto Crescita, viene trasformato in un “Fondo per la salvaguardia dei livelli occupazionali e la prosecuzione dell’attività d’impresa”. Vi potranno accedere anche, ma non esclusivamente, le aziende titolari di marchi storici di interesse nazionale che sono iscritte nel Nuovo Registro dello Sviluppo Economico. Il suo aiuto, infatti, viene esteso alle società di capitali con almeno 500 dipendenti che si trovano in una situazione di difficoltà economico-finanziaria. La dotazione finanziaria del nuovo Fondo sarà di 30 milioni di euro, pari a quella originariamente prevista per il Fondo marchi storici.

L'emendamento prevede la cancellazione della norma introdotta dal DL Crescita, che stabiliva una sanzione da 5mila a 50mila euro per le imprese che non notificano al MiSE i progetti di chiusura o di delocalizzazione. La notifica delle informazioni sul progetto resta però indispensabile per accedere al nuovo Fondo.

Proroga direttiva Ue sui marchi. Un emendamento, invece, prevede la proroga di un anno, rispetto al termine fissato al 23 marzo 2020, entro il quale i titolari di marchi collettivi registrati devono presentare domanda per confermarli oppure convertirli in marchi di certificazione, come richiede appunto una direttiva Ue.

Infrastrutture. Per rendere immediatamente operativi i commissari straordinari, l’Esecutivo propone di autorizzare apposite contabilità speciali a loro nome.

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