Tra le riforme orizzontali individuate nel Piano per la ripresa e la resilienza (PNRR), quella del settore Giustizia ha come obiettivo fondamentale la riduzione dei tempi del giudizio, così da riportare il processo italiano a un modello di efficienza e competitività.
Vengono affrontati, in primo luogo, i nodi strutturali del processo civile e penale, nonché una revisione dell’organizzazione degli uffici giudiziari.
In ambito civile, si prevede di potenziare il ricorso agli strumenti alternativi per la risoluzione delle controversie, ADR (Alternative dispute resolution), di intervenire sul processo esecutivo e sui procedimenti speciali, di apportare migliorie al processo civile. Su tale ultimo fronte, in particolare, si semplifica il rito processuale, in primo grado e in appello, e si implementa definitivamente il ricorso al PCT (processo civile telematico).
In materia penale, il Governo intende procedere riformando la fase delle indagini e dell’udienza preliminare, ampliando il ricorso a riti alternativi, rendendo più selettivo l’esercizio dell’azione penale e l’accesso al dibattimento, definendo i termini di durata dei processi.
Il PNRR predispone inoltre interventi volti a ridurre il contenzioso tributario e i tempi della relativa definizione.
Nel Piano, viene sottolineato come il processo fiscale, settore cruciale per l’impatto che può avere sulla fiducia degli operatori economici, risenta fortemente delle criticità legate ai tempi della amministrazione della giustizia.
Gli interventi individuati sono quindi rivolti a diminuire il numero di ricorsi in Cassazione, facendoli decidere più speditamente e in modo adeguato.
Come modalità di relativa attuazione, il Piano individua:
Viene inoltre ricordato come il ministro della Giustizia, insieme al ministro dell’Economia e delle Finanze, abbiano costituito una commissione di studio con il compito di elaborare proposte di interventi organizzativi e normativi per deflazionare e ridurre i tempi di definizione del contenzioso tributario, commissione che si avvale del contributo di qualificati esperti, provenienti da diverse categorie professionali (studiosi, giudici tributari del merito e della Corte di cassazione, componenti del Consiglio di presidenza della giustizia tributaria).
Un’attenzione particolare è destinata agli interventi in materia di esecuzione forzata e sui procedimenti speciali. La realizzazione coattiva del credito è, infatti, individuata come di centrale importanza, ai fini della competitività del sistema paese.
Nel Piano si rafforza la tutela del creditore o dell’avente diritto munito di un titolo esecutivo, mediante l’alleggerimento delle forme, la semplificazione dei modelli processuali, l’accelerazione dei tempi e la maggiore effettività. Prevista anche l’eliminazione di termini superflui e una più sollecita cadenza delle fasi delle vendite.
Le linee di intervento del Piano, così, hanno lo scopo di rendere più celere e spediti i procedimenti esecutivi, intervenendo sotto diversi profili:
Per tutte queste riforme, si stima che le leggi delega possano essere adottate entro la fine dell’anno 2021 e che i decreti attuativi possano essere adottati entro la fine dell’anno 2022. Entro la fine del 2023, infine, potrebbero essere adottati gli eventuali ulteriori strumenti attuativi, quali decreti ministeriali e/o regolamenti.
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