Mef, sciolti i dubbi su nuova platea di contribuenti ammessi alla rateazione
Pubblicato il 20 marzo 2015
Rispondendo ad una
interrogazione parlamentare, in commissione Finanze della Camera, il sottosegretario all’Economia,
Enrico Zanetti, ha chiarito che è stata
ampliata la platea dei soggetti ammessi alla rateazione dei debiti con il Fisco.
L’opportunità, infatti, viene riconosciuta anche a tutti quei
contribuenti che
già erano rientrati in un piano di dilazione, grazie alla finestra concessa nell’estate 2014 dal Dl
66/2014, ma che poi
sono decaduti dal beneficio per il mancato pagamento di due rate non consecutive.
In sostanza, possono essere
ammessi ad una nuova rateazione tutti coloro che sono già decaduti dal beneficio per ben due volte (al 22 giugno 2013, e poi riammessi, e poi nuovamente decaduti al 31 dicembre 2014).
La condizione per la riammissione ad una nuova dilazione con il Fisco è che, comunque, il contribuente presenti una richiesta all’agente della riscossione entro il 31 luglio 2015, senza corredarla di ulteriore documentazione comprovante la situazione di difficoltà economica, a prescindere dall’importo del debito.
Vendite online
Sempre in occasione del
question time del 19 marzo è stato analizzato il
regime Iva da applicare ai
beni soggetti ad accisa spediti o trasportati dal cedente.
Nel caso di cessione ad un privato di beni soggetti ad accisa, spediti o trasportati dal cedente,
non può essere applicato il regime fiscale delle operazioni a distanza e, dunque, la
tassazione ai fini Iva da applicare è quella del Paese di destinazione, con la conseguenza che è necessario, per tale motivo, identificarsi oppure nominare un rappresentante fiscale.
Nella risposta parlamentare si è tenuto a ribadire che tale impostazione non può essere modificata dal legislatore domestico, come pure non può essere disattesa per effetto di interpretazioni difformi.
Reverse charge
Per individuare correttamente i
servizi di pulizia, demolizione, installazione di impianti e completamento di edifici che devono essere assoggettati al meccanismo
dell’inversione contabile (secondo le novità della Stabilità 2015), il sottosegretario Zanetti conferma che sarà presumibilmente utilizzato un criterio fondato sul riferimento ai
codici attività.
La questione sarà definitivamente chiarita da una circolare dell’Agenzia delle Entrate di prossima emanazione.
Nel corso dell’
interrogazione parlamentare si è voluto, comunque, anticipare quello che dovrebbe essere l’orientamento comune, ossia che i
nuovi servizi da assoggettare a
reverse charge in virtù del nuovo articolo 17, comma 6, lettera a-ter, Dpr n. 633/72, saranno molto probabilmente
individuati utilizzando un criterio basato sul riferimento ai codici attività della Tabella Ateco 2007.