Nel corso del convegno di Roccella Jonica del 15 e 16 giugno, il Consiglio Nazionale e la Fondazione ADR dei Dottori Commercialisti, con il supporto della Fondazione Nazionale dei Commercialisti, hanno presentato il documento “La mediazione: disciplina, criticità e prospettive di crescita dell’istituto deflattivo”, che analizza l’attuale disciplina della mediazione e i lavori finora effettuati da apposite commissioni e tavoli tecnici istituiti presso il Ministero della Giustizia.
In particolare, i commercialisti, con tale documento, illustrano i profili dell’istituto che ritengono opportuno potenziare, soffermandosi:
sugli aspetti più strettamente fiscali;
sulle proposte emendative da sottoporre all’attenzione della Politica per incentivare il ricorso alla mediazione e favorire la sua “gestione” da parte di professionisti esperti e specializzati.
Negli ultimi anni, si è affermata sempre di più la volontà politica di orientare la collettività verso metodi di risoluzione delle controversie più rapidi, risolutivi e produttivi, che avessero effetti maggiormente stabili e condivisi dalle parti rispetto alle ordinarie vie giudiziali.
A tal proposito, basti pensare all’istituto della mediazione, finalizzato alla conciliazione delle controversie civili e commerciali, a quello di mediazione familiare, al procedimento di negoziazione assistita e all’istituto dell’arbitrato che, nel tempo, ha conosciuto profonde ed incisive modifiche.
Nonostante ciò, la realtà giuridica italiana continua, purtroppo, ad essere caratterizzata da una cultura del conflitto ancora lontana da un approccio alle liti di tipo conciliativo.
A tal fine, il Cndcec ha avvertito l’esigenza di avviare una fase di rilancio dei sistemi di risoluzione alternativi nelle controversie civili e commerciali, attribuendo al Commercialista un ruolo proattivo all’interno di tali procedimenti.
Nell’ottica di una riforma dei sistemi di risoluzione alternativa delle controversie è da prendere in considerazione lo studio elaborato dalla commissione presieduta dal Prof. Alpa, istituita nel 2015 presso il Ministero di Giustizia, al fine di elaborare una riforma organica degli strumenti stragiudiziali di risoluzione delle controversie, con particolare riguardo alla mediazione, alla negoziazione assistita e all’arbitrato.
Le proposte normative formulate dalla suddetta Commissione si sono concentrate soprattutto sul procedimento di mediazione, raccogliendo alcune indicazioni già evidenziate da tempo dallo stesso Cndcec.
Nello specifico, sono state accolte soprattutto quelle modifiche che intervengono sugli aspetti più strettamente procedurali della mediazione:
estensione dell’obbligatorietà della mediazione quale condizione di procedibilità ad altre materie (per esempio: contratti di subfornitura, di franchising, di leasing mobiliare non finanziario, rapporti sociali inerenti le società di persone, incluso il caso in cui sia parte l’erede o il legatario di un socio defunto);
effettività del primo incontro di mediazione;
I dottori commercialisti, pur condividendo gli aspetti analizzati dalla Commissione Alpa, sottolineano, però, la permanenza delle carenze nella disciplina delle ADR (Alternative Dispute Resolution) e, più nel dettaglio, della mediazione, che richiederebbero un ulteriore intervento del legislatore, volto a potenziare maggiormente altri profili.
Così, nel documento di recente pubblicazione proprio sul tema della mediazione, il Cndcec analizza quali sono gli aspetti ancora da potenziare, spaziando dalla necessità di promuovere le ADR con agevolazioni fiscali, con risparmio di spese e con misure premiali, alla opportunità di riconoscere il ruolo proattivo e fondamentale degli Organismi di mediazione dei commercialisti nella gestione dei procedimenti di mediazione tributaria, oltre che nella gestione dei procedimenti con le pubbliche amministrazioni e, nel caso, nelle controversie di lavoro.
Tra le proposte concrete avanzate dal Cndcec, vi è quella di intervenire soprattutto sul sistema di agevolazioni fiscali previste dall’articolo 20 del Dlgs n. 28/2010, al fine di incentivare il ricorso alla mediazione.
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