Manovra. Intensificate le misure per la lotta all’evasione fiscale
Pubblicato il 15 settembre 2011
Il voto di fiducia ha definitivamente approvato la Manovra bis che, in maniera preponderante, si incentra su misure antielusive, misure fiscali e modifiche strutturali riguardanti l'ordinamento tributario.
La lotta all’evasione passa attraverso la maggiorazione del 10,5% dell'Ires per le società di comodo e quelle in perdita sistemica. Per le società di comodo l’aliquota Ires sale, così, al 38%, mentre le società con bilanci in perdita per tre esercizi consecutivi vengono considerate automaticamente non operative.
È stato previsto, poi, un nuovo regime di tassazione per l'uso di beni intestati in maniera fittizia alle società. Infatti, nel caso di concessione di beni dall'impresa a soci o familiari dell'imprenditore, a canoni inferiori a quelli di mercato oppure nulli, la differenza sarà considerata reddito diverso in capo all'utilizzatore e per la società il costo sarà indeducibile.
Infine, è stata allargata ai Comuni la compartecipazione all'accertamento. Questi ultimi riceveranno nei prossimi tre anni il 100% delle somme riscosse a seguito delle segnalazioni qualificate inoltrate al Fisco. Significativa, inoltre, anche la riduzione del limite all'utilizzo del contante (da 5.000 a 2.500 euro, con esclusione delle sanzioni per le operazioni oltre soglia effettuate tra il 13 e il 31 agosto 2011).
Dal punto di vista del prelievo vero e proprio, la Manovra ha previsto l’innalzamento dell’ Iva ordinaria sui beni e sulle prestazioni professionali al 21%. L'innalzamento sarà operativo dalla pubblicazione del Decreto in “Gazzetta Ufficiale”.
Approvato anche il contributo di solidarietà del 3% sui redditi imponibili oltre i 300.000 euro lordi, mentre non vi sarà alcun doppio prelievo per i dipendenti pubblici e per le pensioni d'oro, per i quali è già in vigore il taglio del 5% per i redditi oltre i 90.000 euro e del 10% per quelli oltre i 150.000.
Per finire, si segnala l’inasprimento delle sanzioni penali per i reati tributari, con la previsione del carcere per chi evade oltre tre milioni di euro. I termini di prescrizione per i reati fiscali vengono
elevati di un terzo, mentre il patteggiamento è ammesso solo se prima
dell’apertura del procedimento di primo grado il contribuente salda il suo
debito.