Manovra correttiva: le novità in materia di Albi e di libere professioni

Pubblicato il 15 settembre 2011 Dopo circa 15 anni di tentavi andati a vuoto, l’approvazione della riforma degli Ordini professionali, ad opera della Manovra economica, può considerarsi per molti un successo.

A seguito di una serie di proposte di liberalizzazione estrema delle professioni non andate a buon fine, la riforma approvata dalla Camera appare più soft e ha incontrato il parere favorevole anche dei rappresentanti delle categorie, che già da qualche tempo avevano presentato al ministro della Giustizia una proposta di ammodernamento della disciplina degli Ordini.

Ecco i punti salienti della riforma, che entro i prossimi 12 mesi dovranno essere adottati dagli ordinamenti professionali:

- l'accesso alle professioni è libero. Eventuali limitazioni del numero di persone titolate ad esercitare una certa professione sull’intero territorio dello Stato saranno consentite unicamente se esistono motivazioni di interesse pubblico;

- il professionista è obbligato a seguire percorsi di formazione continua permanente;

- il tirocinio per l’accesso alla professione dovrà conformarsi a criteri che garantiscano l'effettivo svolgimento dell'attività formativa ed è previsto un equo compenso di natura indennitaria, commisurato al suo concreto apporto;

- la durata della pratica in studio non potrà essere complessivamente superiore a tre anni e potrà essere svolta anche durante l'università;

- il compenso spettante al professionista è pattuito fra le parti e dovrà essere messo per iscritto all'atto del conferimento dell'incarico professionale, prendendo come riferimento le tariffe professionali;

- il professionista è tenuto a stipulare idonea assicurazione per i rischi derivanti dall'esercizio della propria attività;

- resta libera la pubblicità informativa, con ogni mezzo, circa l'attività professionale, le specializzazioni ed i titoli posseduti, la struttura dello studio e i compensi delle prestazioni.
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