Prime indicazioni sui contenuti della manovra targata 2020 arrivano dall’attuale viceministro all’Economia, Antonio Misiani.
Misiani ha partecipato al convegno di ieri a Torino dal titolo “Fisco&Futuro”, ed ha richiamato l’attenzione sulla necessità di continuare a dare appoggio alle imprese, soprattutto quelle del Sud.
Per proseguire nel sostegno dell’attività imprenditoriale, specialmente delle aree del Mezzogiorno, si rende necessario rifinanziare il credito d’imposta per il Sud, che è in scadenza a fine anno, anche per il 2020. L’agevolazione è diretta a sostenere l’acquisto di beni strumentali nuovi destinati a strutture produttive ubicate nelle regioni di Campania, Puglia, Basilicata, Calabria, Sicilia, Molise, Sardegna e Abruzzo.
Ma la manovra per il nuovo anno deve anche contenere la proroga del piano Industria 4.0: quindi, è da predisporre la continuazione delle norme su iper e super ammortamento, con un occhio rivolto a sostenere maggiormente le misure dedicate al “verde”.
Puntare a rendere più pressante la lotta all’evasione fiscale per reperire le risorse economiche è uno degli obiettivi del nuovo Governo. Sono allo studio strumenti per combattere il sommerso e le frodi, facendo attenzione a non istituire nuovi ed onerosi obblighi ricadenti su cittadini ed imprese.
In tale ambito, è stato fatto il riferimento allo strumento della fatturazione elettronica, risultato essere molto efficace nel far emergere il sommerso, e si pensa, dunque, a migliorarla.
Passando al capitolo “moneta elettronica”, i tecnici sono al lavoro per studiare incentivi all’uso della moneta elettronica negli acquisti, non puntando sull’aspetto sanzionatorio bensì su quello premiale. Si pensa ad un doppio bonus fiscale: uno annuale a favore degli esercenti ed una specie di rimborso per il soggetto che acquista con moneta elettronica.
Il lavoro più arduo a cui sta lavorando il Governo è quello di evitare a tutti i costi, dal 2020, l’aumento delle aliquote Iva dal 10 al 13% e dal 22 al 25,2%.
La variazione, infatti, avrebbe notevoli ripercussioni sui bilanci delle famiglie, che sarebbero costrette a ridurre i consumi, con conseguente compressione della domanda interna.
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