Manifestazione penalisti Solidarietà Organismo congressuale forense

Pubblicato il 24 marzo 2017

Ha avuto ampia partecipazione, il 23 marzo, presso la Sala Unità d'Italia della Corte d'Appello di Roma, la manifestazione nazionale dell'Unione delle Camere penali italiane, organizzata sui temi dell’astensione degli avvocati penalisti, in corso dal 20 al 24 marzo 2017, contro il metodo governativo della fiducia, già applicato presso il Senato per l’approvazione del disegno di legge di riforma del processo penale.

Nel corso dell’iniziativa, è stato ribadito l’intento della categoria di continuare le iniziative di protesta in assenza di una interlocuzione e di un serio confronto con la politica su quelli che sono i nodi critici del disegno di legge. Già per aprile, con precisione dal 10 al 14, è stato indetto un ulteriore sciopero.

L’auspicio delle Camere penali è che la fiducia sul testo non venga riproposta anche presso la Camera.

Per il presidente dell’Unione, Beniamino Migliucci, "porre la fiducia su questioni così rilevanti come i diritti e le garanzie dei cittadini è sbagliato e non si è mai verificato. Il dibattito parlamentare su temi come l'aumento dei termini di prescrizione e l'estensione della partecipazione a distanza con i processi in videoconferenza sarebbe stato proficuo per tutti".

OCF: tutti gli avvocati sostengano i penalisti

Nel frattempo, si segnala che l’Organismo Congressuale Forense (OCF) – con comunicato del 21 marzo 2017 - ha espresso la propria “piena e totale solidarietà, sostegno ed appoggio” all’Unione delle Camere penali italiane, rispetto all’astensione attualmente in corso e al nuovo sciopero proclamato ad aprile.

L’Organismo, quale rappresentante politico eletto dalla massima assise dell’intera avvocatura, invita, quindi, tutti gli avvocati “a sostenere ed a ricordare in ogni sede la giusta battaglia intrapresa dall’UCPI, affinché sia chiaro che l’intera avvocatura è pronta ad attuare più ampie e generali forme di protesta a tutela dei diritti dei cittadini e della piena autonomia ed indipendenza degli avvocati”.

Anche per l’OCF, infatti, è inaccettabile che una riforma, come quella attualmente all’esame del Parlamento, che incide in maniera determinante sul processo e sull’ordinamento penale, con lesione del diritto di difesa e del principio della ragionevole durata del processo, venga approvata in Senato ricorrendo al voto di fiducia, “così sottraendo il Disegno di Legge alla doverosa e naturale discussione dell’Aula”.

E’ necessario – continua l’Organismo - operare un fermo richiamo al Governo “rispetto alle sue pesanti responsabilità politiche qualora intendesse impedire i giusti interventi correttivi sul testo di legge riproponendo il voto di fiducia anche davanti alla Camera”.

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