Mandato ampliato

Pubblicato il 06 settembre 2008
In tema di mandato d’arresto europeo, la decisione di Cassazione n. 34572/2008, che porta data 28 agosto, sostiene che se è vero che, allorquando la condotta criminosa si sia verificata per una parte in territorio italiano e la condotta all’estero sia attribuibile a correi, il delinquente straniero che si appoggia a malfattori nostrani non dev’essere consegnato all’autorità giudiziaria straniera, non è altrettanto vero che appoggiarsi ad un’organizzazione in Italia eviti la consegna dell’imputato. Se, cioè, per l’azione criminosa avvenuta in tutto o in parte nello Stato italiano, nel senso “naturalistico” del termine, si può negare la consegna, ciò non avviene anche quando si accerti che, sempre sotto il profilo “naturalistico”, le condotte siano in concreto distinte e autonome, comportando per quella che si è compiuta interamente all’estero (per la quale si procede in giudizio), l’esclusiva giurisdizione straniera.
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