Nella seduta del 27 novembre 2023, il Governo ha approvato, in esame preliminare, gli schemi di due decreti attuativi della riforma dell’ordinamento giudiziario a firma Cartabia, di cui alla Legge delega n. 71/2022.
Le bozze sono rispettivamente dedicate alla riforma ordinamentale della magistratura e alla disciplina del collocamento fuori ruolo dei magistrati ordinari, amministrativi e contabili.
Il primo decreto legislativo contiene disposizioni:
L'intervento, inoltre, contiene misure di rimodulazione, secondo principi di trasparenza e di valorizzazione del merito, dei criteri di assegnazione degli incarichi direttivi e semidirettivi.
Tra le principali novità, vi è una ridefinizione dei criteri alla base della valutazione di professionalità del magistrato, di spettanza del Csm, individuati in:
La valutazione, in ogni caso, è operata secondo parametri oggettivi che sono indicati dal medesimo Consiglio superiore della magistratura.
Il rilievo di gravi anomalie nella gestione dei procedimenti (quali, ad esempio, il rigetto o riforma e l’annullamento delle decisioni per abnormità, mancanza di motivazione, ignoranza o negligenza nell’applicazione della legge) potrà gravare sugli esiti della valutazione, esiti che potranno essere di tre tipi: positivo, non positivo e negativo.
Il giudizio positivo, quindi, è articolato nelle ulteriori valutazioni di “discreto”, “buono” o “ottimo” in relazione alla capacità del magistrato di organizzare il proprio lavoro.
Il secondo provvedimento, come detto, interviene sul riordino della disciplina del collocamento fuori ruolo dei magistrati ordinari, amministrativi e contabili.
Il collocamento fuori ruolo, per tali soggetti, diventa obbligatorio:
Tra le novità vi è anche la possibilità di attribuire l’incarico "senza fuori ruolo" o aspettativa e con esonero totale o parziale del carico di lavoro, ma ciò deve essere specificamente previsto da una norma di legge.
Il collocamento del magistrato fuori ruolo non potrà essere autorizzato se:
Vi sono, tuttavia, specifiche eccezioni e deroghe.
Il decreto, quindi, individua, riducendoli, i contingenti massimi di magistrati che possono essere collocati fuori ruolo.
Tali contingenti massimi si sostanziano in:
A seguire, si dispone che il collocamento fuori ruolo è autorizzato quando l’incarico da conferire corrisponda a un interesse dell’amministrazione di appartenenza.
E' affermato, in tale contesto, anche il principio secondo cui non può essere destinato allo svolgimento di funzioni non giudiziarie il magistrato:
Tra le altre misure sul collocamento fuori ruolo si prevede:
Tra i provvedimenti approvati dal Consiglio dei ministri nella medesima seduta, vi è anche un Decreto legge in tema di sicurezza energetica e fonti rinnovabili nonché, in esame definitivo, il nuovo Regolamento recante norme sull’organizzazione e funzionamento delle strutture amministrative dell’Avvocatura dello Stato.
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