Nella prossima legge di bilancio "sarà inserita una disposizione che deporrà finalmente una disciplina sia retributiva sia previdenziale nei confronti dei giudici onorari che sarà quantomeno decorosa".
E' quanto annunciato dal ministro della Giustizia, Carlo Nordio, durante il question time svoltosi il 13 settembre 2023 presso l'Aula della Camera, nel rispondere ad un'interrogazione dei deputati Lupi ed altri sulla condizione dei magistrati onorari.
Il Guardasigilli, in proposito, ha sottolineato di aver ricevuto assicurazioni da parte del ministro dell'Economia, Giancarlo Giorgetti, che si farà di tutto per trovare le risorse necessarie affinché questi operatori, essenziali per il funzionamento della Giustizia, abbiano il trattamento che loro compete.
Con l'occasione, il ministro Nordio ha anche ricordato quanto nel frattempo fatto in materia di magistratura onoraria.
Ha rammentato, in particolare, l'intervento che ha posto fine all'incertezza interpretativa del regime fiscale dei compensi erogati ai magistrati onorari, introdotto in sede di conversione del Decreto legge PA e sport (n. 75/2023).
Con tali modifiche, è stata disposta l'assimilazione ai fini fiscali dei compensi dei giudici onorari al reddito del lavoro dipendente, secondo la procedura semplificata della Legge n. 234/2021 ed è stata individuata la gestione previdenziale alla quale i magistrati onorari devono essere iscritti.
Ciò - ha sottolineato il ministro di Via Arenula - ha consentito alla competente articolazione ministeriale di corrispondere integralmente, attraverso il servizio gestito dal MEF, i compensi dovuti.
All'inizio del proprio intervento, il ministro della Giustizia ha evidenziato come la condizione dei giudici onorari in Italia sia da decenni "inaccettabile".
Per Nordio, lo Stato ha trattato e tratta i giudici onorari "in un modo che se fosse rivolto verso dei lavoratori privati privati esporrebbe l'imprenditore a tutta una serie di sanzioni".
I 5.000 e passa giudici onorari che esistono in Italia - ha continuato il Guardasigilli - tengono in piedi il sistema Giustizia.
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