E’ scontro nella magistratura contro il Decreto Legge n. 168 del 31 agosto 2016, con cui il Governo ha disposto la proroga dei pensionamenti solo per alcuni magistrati, ed in particolare, per i vertici della Corte Suprema, del Consiglio di Stato, della Corte dei Conti e dell’Avvocatura dello Stato.
Insorge l’Associazione Nazionale Magistrati, secondo cui - con comunicato del 31 agosto 2016 - la scelta di prorogare per un anno il trattenimento in servizio solo di alcuni magistrati che sarebbero andati in pensione il prossimo dicembre, appare inaccettabile sotto diversi aspetti. Oltre a dimostrare una scarsa lungimiranza della politica giudiziaria, produce evidenti disparità di trattamento e risulta viziata da profili di illegittimità costituzionale, che saranno senz'altro fatti valere da chi non beneficerà della norma.
E lamentele provengono anche dalla Magistratura Indipendente, per cui il provvedimento d’urgenza adottato dal Governo non appare in alcun modo risolutivo del grave arretrato creatosi in magistratura.
Di fatto, salvando dal pensionamento solo alcune decine di magistrati presso la Corte di Cassazione e presso altre giurisdizioni superiori (che non sono certo gli unici uffici gravati da ritardi) l’arretrato non sarà di certo eliminato, posto che i magistrati prorogati sono quelli che assolvono funzioni direttive
Il Decreto in questione, oltretutto, rischia di essere percepito come provvedimento ad personam, andando così ad appannare l’immagine e l’indipendenza dei magistrati che ne saranno beneficiari.
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