L’unificazione delle Casse è alla frutta
Pubblicato il 24 marzo 2010
Giorgio Sganga, segretario del Consiglio nazionale dei dottori commercialisti e degli esperti contabili e delegato per le questioni previdenziali, si dice preoccupato per la tensione che si respira in merito al processo di unificazione delle Casse.
“
L'incontro del 7 aprile al Consiglio nazionale è stato proposto dalla Cnpadc proprio per dimostrare l'inconsistenza delle affermazioni della Cassa ragionieri in ordine alla loro sostenibilità. Ritengo che l'occasione sarà utile per chiarire una volta per tutte che non esistono i presupposti per una aggregazione tra i due enti”: è quanto affermato da Walter Anedda, presidente della Cassa dei dottori commercialisti.
Di contro il presidente del Cnpr, Paolo Saltarelli, lancia un confronto sui numeri e non sulle idee: “
Porteremo le nostre proiezioni attuariali a fondo chiuso per dimostrare che i conti della Cassa sono in ordine e che non temiamo confronti con la cassa dottori. Se anche questa occasione andrà persa vorrà dire che c'è un pregiudizio ideologico nei confronti dei ragionieri. Ne prenderemo atto e andremo avanti studiando altre possibilità di aggregazione con professioni prive di copertura previdenziale”.
La questione fra i due enti dei commercialisti sembrerebbe non riguardare i soldi, nel qual caso non sarebbe difficile trovare un accordo, ma piuttosto potrebbe celare “
una guerra di religione fra due fazioni - afferma Sganga -
allora l'intesa sarà difficile”. Il 7 aprile, continua segretario del Cndcec, “
ascolteremo con attenzione le ragioni dei due presidenti. Non portare a compimento questo processo di unificazione, sarebbe un peccato. A breve l'albo unico compirà i tre anni. Non possiamo tornare indietro”.