Nell seduta del 10 luglio 2017, il Consiglio dei ministri ha definitivamente approvato, tra gli altri provvedimenti, il testo di un decreto legislativo che, in attuazione della Legge di riforma della pubblica amministrazione n. 124/2015, introduce disposizioni integrative e correttive al Decreto legislativo n. 116/2016, in materia di “licenziamento disciplinare” dei pubblici dipendenti.
Il decreto correttivo permette di adeguare il citato D.lgs. 116/2016 alla sentenza della Corte costituzionale n. 251/2016 con cui era stato imposto al Governo di ottenere l'intesa con Regioni ed Enti locali, al posto del semplice parere.
Le nuove norme - dinvenute operative grazie a questo ultimo intervento - sono quelle che, nei casi di falsa attestazione della presenza in servizio accertata in flagranza ovvero mediante strumenti di sorveglianza o di registrazione degli accessi o delle presenze, prevedono l'immediata sospensione cautelare senza stipendio del dipendente, e la conseguenziale possibilità di licenziamento disciplinare per chi timbri il cartellino recandosi, poi, altrove.
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