E’ stato elaborato un disegno di legge di riforma del processo del lavoro che prevede l’esperibilità di un processo urgente e sommario anche per licenziamenti, trasferimenti e legittimità del termine apposto ai contratti.
Le novità di maggior rilievo sono segnalate di seguito.
La procedura sommaria si applica anche ai rapporti di lavoro con enti pubblici. Il termine per impugnare il licenziamento, che diventa di decadenza dell’azione giudiziale, si prolunga sino a 120 giorni. Il procedimento sommario, che si svolge in cognizione priva di formalità e in contraddittorio tra le parti, si conclude con ordinanza. Sono da ultimo previste misure coercitive pecuniarie qualora il datore di lavoro non ottemperi alla disposta reintegra in servizio, non restituibili, neanche in caso di sua vittoria in appello.
Anche il giudizio ordinario avrà tempi più rapidi: decisione immediata alla trattazione e motivazione in forma abbreviata.
Il tentativo di conciliazione non sarà obbligatorio solo per le controversie previdenziali che hanno ad oggetto accertamenti sanitari, procedimenti sommari o d’urgenza, compresi anche licenziamenti, trasferimenti e contratti a tempo determinato.
Viene infine eliminata la procedura conciliativa prevista per i rapporti di lavoro con le pubbliche amministrazioni.
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