E’ stato un week end di limature al testo del Ddl di bilancio 2024 soprattutto sui temi contrastati del pignoramento diretto sui conti correnti di chi ha pendenze con il Fisco e pensioni.
Lo sbarco del testo in Parlamento sembra previsto per la giornata di lunedì 30 ottobre.
Intanto nella bozza modificata viene ritoccata la tassazione sugli affitti brevi, un poco più attenuata.
Conferma per una nuova rivalutazione di partecipazioni e terreni con termine, però, al 30 giugno 2024.
Uno dei punti centrali che ha causato innumerevoli discussioni sul testo della legge di bilancio circolata il 24 ottobre 2023 è stato quello dell’accesso diretto sui conti correnti dei debitori da parte dell’agente della riscossione.
Nella bozza incriminata, era stato previsto che il riscossore, prima di procedere al pignoramento, poteva accedere, mediante collegamento telematico diretto, alle informazioni relative alle disponibilità giacenti sui conti correnti del debitore con il Fisco senza interpellare gli istituti di credito.
Infatti, nello stato delle cose, punto dolente attuale per l’Agenzia della riscossione è non sapere, quando si avvia un pignoramento, se nel conto coerente dell’evasore c’è provvista. La stessa è tenuta ad interloquire con l’istituto di credito e ciò offre la possibilità al correntista di trasferire i soldi al sicuro.
E, dunque, la bozza di LdB 2024 sorpassata parlava di “accesso telematico diretto”.
Ora, nel testo rivisto, non viene più menzionato l’accesso diretto sui conti correnti dei debitori ma si parla di “Cooperazione applicativa e informatica per l’accesso alle informazioni necessarie per il potenziamento dell’azione di recupero coattivo”.
A ben vedere, la disposizione, in concreto, non sembra molto diversa. Viene detto che, al fine di assicurare la massima efficienza dell’attività di riscossione, per semplificare e velocizzare la stessa nonché per impedire il pericolo di condotte elusive da parte del debitore, l’agente della riscossione può avvalersi, prima di avviare l’azione di recupero coattivo, di modalità telematiche di cooperazione applicativa e degli strumenti informatici, per l’acquisizione di tutte le informazioni necessarie al predetto fine.
Si aggiunge che:
Ora, non resta che attendere il deposito del testo definito ed eventuali modifiche dell’iter legislativo.
Meno pesante si presenta la stretta sull’aumento della cedolare secca dal 21 al 26% per gli affitti.
Stando alla nuova bozza, la cedolare al 26% trova applicazione per la locazione breve di più di un appartamento per ciascun periodo d’imposta, dunque, dalla seconda casa.
Ancora misure a carico delle cessioni di immobili in caso di interventi edilizi.
Se si vende un immobile sul quale sono stati effettuati interventi di efficientamento energetico e di messa in sicurezza degli edifici finanziati con il 110%, la plusvalenza eventuale sarebbe tassata al 26% non per 5 anni bensì per 10 anni.
Inoltre, i costi sostenuti inerenti al bene saranno interamente indeducibili per i primi 5 anni mentre per i successivi 5 la deduzione è stabilita al 50%.
Ancora, l’Agenzia delle Entrate effettuerà controlli diretti a verificare se si è provveduto, nei casi previsti, a presentare la dichiarazione di variazione catastale; infatti, determinate modifiche agli edifici possono portare ad una modifica della rendita dell’immobile.
Torna l’Iva piena, al 22%, per le cessioni di pannolini e seggiolini, non più rientranti nelle tabelle dei beni con imposta ridotta. Questo dal 2024.
La bozza del Ddl di bilancio 2024 rilancia la possibilità di rivalutare partecipazioni e terreni anche per il prossimo anno, rivedendo i termini di scadenza.
Infatti si dispone che:
Si ricorda che la misura consente di rivalutare il costo o valore di acquisto delle partecipazioni quotate e non quotate possedute al di fuori del regime d'impresa, affrancando in tutto o in parte le plusvalenze conseguite.
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