E’ stato dichiarato ammissibile alla Legge di Bilancio 2019, dalla Commissione bilancio della Camera, un emendamento che prospetta una nuova Imu.
Secondo le intenzioni del primo firmatario dell'emendamento, Alberto Gusmaroli, la nuova Imposta nascerà dalla fusione di Imu e Tasi e non porterà rincari e vantaggi né per lo Stato né per i contribuenti.
L’emendamento, infatti, contiene una clausola di invarianza che dovrà assicurare gli stessi importi che si pagano attualmente: il nuovo tributo avrà una aliquota massima dell'11.40%.
Riguardo a questo nuovo tributo risultante dalla fusione di Imu e Tasi, nel testo della proposta correttiva, si legge che:
l'aliquota base per l'abitazione principale è pari allo 0,4% e il comune può aumentarla di 0,2 punti percentuali o diminuirla fino all'azzeramento;
la scelta è rimessa alle delibere comunali anche per quanto riguarda l'aliquota base per gli immobili diversi dall'abitazione principale;
i comuni devono garantire massima semplificazione degli adempimenti e fornire i modelli di pagamento preventivamente precompilati;
in sede di prima applicazione, la prima rata da corrispondere sarà pari a quanto dovuto per il primo semestre applicando aliquota e detrazione dei 12 mesi dell'anno precedente con riferimento alla somma di Imu e Tasi.
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